FESTARCH 4 A PERUGIA: LE CITTA’ NELLA CITTA’. NEL VENTRE DELLA ROCCA PAOLINA
Numero 4 di FESTARCH a tema Le città nella città. Partiamo allora dalla Rocca Paolina, una città nella città, una storia un ricordo una rivincita, una città sotterranea, in parte conservata, in parte distrutta dalla furia iconoclasta dei perugini, finalmente liberi. Liberi di costruire in superficie la Piazza Italia e il Palazzo della neonata Provincia, il Palazzo Nuovo, progettato dall’ingegnere architetto Alessandro Arienti. E la bellissima Exibition, al CERP della Provincia, si apre proprio con le tavole più significative del progetto dell’Arienti,1867-1873. All’ingresso la mostra This is my forest, un box in the box di foto dei colori suoni e profumi delle foreste amazzoniche. Segue Do you see what I see: le immagini dei rifugiati e le loro storie a cura di UNHCR. Inizia poi Sao Paulo calling: il progetto di impatto più emozionale, una video-mostra che racconta e mette in contatto le favelas con gli insediamenti informali di Roma, di Mumbai, Nairobi, Medellin, Mosca, Bagdad. Il futuro delle metropoli. Esperienze pratiche di ricerca sulla città informale, il moltiplicarsi di luoghi urbani chiusi, città dentro la stessa città, che si diramano capillarmente, sospese tra integrazione, autonomia ed esclusione e la disegnano di diversa fisionomia. Dalle favelas di San Paolo, toccando queste grandi città, per arrivare a progetti e realizzazioni concrete di città informale come sistema di conoscenza, energia produttiva e imprenditoriale. E dagli schermi ascoltiamo e guardiamo le storie di chi vive in questi luoghi per cercare di capire questi modelli di vita, veri, e comprendere le sue scelte. Le stupende sale-contenitore del Cerp si aprono ad altre mostre: Luce collettiva per l’Africa rurale, le comunità rurali del Mali illuminate dai Cicli di luce (prototipi di biciclette illuminate); segue Bello, Pulito e Giusto di Legambiente con il suo Bollino Green Design, per identificare le migliori idee di salvaguardia ambientale, cartone per spiegare che riciclare si può, anche il vecchio asfalto asportato, o con l’Associazione H20 per la salvaguardia e il risparmio di acqua, peccato che manchi in questa sala rappresentato il mio Cibo, il Food, Food for sustainable growth: food for all, food for health, food for culture, tema importante e non trattato; ancora avanti l’Archeologia delle Decapoli: archeologia e identità territoriale verso nuovissimi narrazioni archeologiche, dove il “font” Decapolis, disegnato appositamente, prende origine dalla struttura calligrafica ciclica sufista; in fondo al lungo corridoio il Manufatto in situ 6, una istallazione di Viaindustriae, un collettivo di architetti nostrani di Foligno nato per produrre progetti di ricerca artistica e design partecipativi; poi Articity, un nuovo modo di essere artigiani in città, le Botteghe Artigiane del Centro storico di Perugia, ma anche le Maioliche di Deruta 2012 forme e decori sperimentali della nostra storica Grazia. Tutto questo salendo su, verso l”Acropoli, con le scale mobili, tra pietre, volte e luci soffuse. Questi i temi sotterranei di FESTARCH che è stato protagonista anche nei teatri e negli spazi istituzionali con tantissimi interessanti argomenti.
Creatività leggerezza idee mondo, oltre al tema delle mille città mille identità dentro una stessa cinta urbana.
Che bella aria in questi giorni a Perugia, aria frizzante, aria nuova.
A Place like This, A Time like Now.
FESTARCH International Architecture Festival by ABITARE
Perugia Assisi 7-10 giugno 2012
marilena badolato maribell@live.it