TEATRO MORLACCHI- PERUGIA. UN CUORE DI VETRO IN INVERNO: FILIPPO TIMI, IL CAVALIERE DEL DONCA.
UN TIMI NOSTRANO ravvivato dal dialetto amato e calante, a tratti ironico, a tratti sognante. “Un cavaliere sgangherato, con l’armatura e il donca”, è stato scritto. Tra l’angelo custode che lo protegge, cullandolo di note poetiche (la bionda e ammiccante Marina Rocco), la prostituta che lo tenta con un realismo denso di reggipetti stesi ad asciugare (Elena Lietti), un menestrello che invece che cantare dolci note è triste (Andrea Soffiantini) e uno scudiero che rappresenta tutta la gioventù del dubbio (Michele Capuano), si erge Lui che lotta con le proprie paure e i propri fantasmi, che rappresentano il “drago” della storia. Di donchisciottesca memoria, Timi sguaina la spada salendo “su pe la scala “ su e ancora su verso la Luna, mentre Neil Armstrong racconta a viva voce il suo piede sul suolo lunare. A raccogliere il senno di Astolfo, o quello di Orlando? Elementi letterari e personali si mescolano in questa pièce teatrale seguitissima dal pubblico qui al teatro Morlacchi di Perugia, dove si è dovuto aggiungere uno spettacolo a quelli già previsti in cartellone.
E TIMI/CAVALIERE errante che parte - parto o non parto, parto o non parto chiede rivolto al pubblico- per affrontare il drago dell’ esistenza, rischia, con il ghiaccio dell’anima, che il suo cuore si sbricioli in infinitesimali frammenti. Il ghiaccio delle paure che paralizzano le scelte. E questo cavaliere, che rimane persino in mutande, solo in scena e solo sempre malgrado la piccola corte, dice a proposito di se stesso: “Eccola, la mia anima, un albero isolato dal mondo, un albero in cima a un dirupo”: l’uomo che combatte da solo la propria guerra.
TRA LA POESIA e il "calare e l’intercalare" che sono umbri, non v’è dubbio, e invece i temi universali di un esistenza di paure da superare, lo spettacolo è quasi giullaresco, ma poetico è il linguaggio, poetiche le scene, le musiche, la scenografia. E il drago è la Paura, ma con la maiuscola, cioè tutte le paure del mondo.
IL FINALE è pirotecnico, tutti ballano vestiti da sposa: Marina Rocco, Elena Lietti, Andrea Soffiantini, Michele Capuano, Filippo Timi, tutti a cantare e mimare Billie Jean di Michael Jackson tra scroscianti applausi.
TEATRO MORLACCHI
Stagione di prosa 2018- 2019
UN CUORE DI VETRO IN INVERNO
uno spettacolo di e con Filippo Timi,
e con Marina Rocco, Elena Lietti, Andrea Soffiantini, Michele Capuano.
luci Camilla Piccioni
una produzione Teatro Franco Parenti. Fondazione Teatro della Toscana.
marilena badolato