LA DOLCE AGOGIA DEL FRANTOIO GIOVANNI BATTA E’ DIVENTATA PRESIDIO SLOW FOOD!
OLIO COME ESPRESSIONE AUTENTICA DI UN TERRITORIO. E la cultivar Dolce Agogia, autoctona dell’Umbria, rispecchia fedelmente i profili collinari di Perugia e del lago Trasimeno con il suo fruttato medio e un piccante medio-leggero. E la Dolce Agogia dell’olio extravergine biologico del Frantoio Batta di Perugia è diventata Presidio Slow Food. Un riconoscimento importante che tutela e protegge” le piccole produzioni di qualità da salvaguardare, realizzate secondo pratiche tradizionali.” e dona agli ulivi di questa antica cultivar, circa 258 piante, un indubbio prestigio, oltre a una grande gratificazione a Giovanni Batta per il lavoro svolto con dedizione e passione in questi 14 ettari di uliveti, nella verde zona di San Girolamo di Perugia, dove si coltivano Dolce Agogia, Frantoio e Leccino.
L’OLIO E’ SLOW. Che sia un “affare lento” si intuisce, lo sentiamo in bocca. Ricopre e con la sua lenta viscosità riveste il palato e la vivanda e li nutre di sapore e salubrità. Olio extra vergine d’oliva naturalmente buono e sano, più o meno piccante, dolce o più amaro, al profumo di erba fresca e carciofo o di splendido pomodoro maturo o leggermente mandorlato. Un fruttato più o meno intenso che si sposa perfettamente con la cucina regionale italiana, le dona nerbo o dolcezza, sapidità o eleganza, colore marcato o semplice lucentezza di verde salubrità.
E DALL’ “ ETICHETTA NARRANTE” SLOW FOOD, un accattivante progetto che racconta il prodotto, chi lo produce e tutta la filiera, e che accompagna la bottiglia, leggiamo:
Gli oliveti si trovano a 300 metri di altitudine. Il territorio è collinare ed è caratterizzato da terreno di medio impasto e clima continentale. La dolce agogia è una cultivar autoctona dell’Umbria, dalla quale si ottiene un olio mediamente fruttato con gusto moderatamente amaro e stimolazioni piccanti medio-leggere. La coltivazione Il terreno è fertilizzato annualmente con prodotti ammessi in agricoltura biologica. Le erbe spontanee e i residui della potatura sono trinciati e lasciati in campo per arricchire il terreno di sostanza organica e limitare la perdita d’acqua dal suolo. L’irrigazione non è praticata e, per il controllo dei parassiti e delle malattie, sono utilizzati i prodotti consentiti in agricoltura biologica. La raccolta. Ad ottobre e a novembre, quando le drupe raggiungono circa il 30% dell’invaiatura (ossia l’inizio della maturazione contraddistinto dal mutamento di colore) è eseguita la raccolta esclusivamente manuale. Le olive sono riposte in cassette in plastica forata e trasportate in frantoio. La lavorazione. Avviene entro 6 ore dalla raccolta nel frantoio aziendale a ciclo continuo, distante circa 200 metri dagli oliveti. Le olive lavate sono frante e la pasta ottenuta è gramolata e passata nel decanter a due fasi e mezzo. La conservazione e il confezionamento. L’olio extravergine di oliva biologico è filtrato, conservato in contenitori in acciaio inox sotto argon (che impedisce l’ossidazione) e, all’occorrenza, imbottigliato in vetro scuro. Dell’annata agraria 2018 sono stati prodotti circa 400 litri.
COSI’ A TAVOLA, amici fortunati, gustiamo la Dolce Agogia del Presidio, che regala ai deliziosi bolliti di Giuliana- cappone, punta di petto e muscolo di chianina- un gusto medio di profumata intensità, olio ottimo anche sugli splendidi carciofi, che accompagna alla meraviglia senza sovrastarne la ferrosa consistenza e sulla salubre brassicacea “cavolo verza”.
ANCORA una volta congratulazioni a Gianni e Giuliana Batta che fanno grande il nostro territorio perugino, e che sanno unire la bellezza dei luoghi con la grande qualità del loro prodotto!
marilena badolato