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PARETI-WALLS: LE PARETI PRIMEDONNE DEL CERP-ROCCA PAOLINA

Pareti- Walls: le pareti, primedonne del CERP, co-protagoniste dei vari percorsi espositivi che si susseguiranno nei mesi a venire. Queste pareti oggi parlano linguaggi diversi per diversi stili, artisti, modi di intendere il reale, la vita, il simbolo, gli accadimenti, le immagini, la fotografia, la musica, il reale, l’irreale, i sentimenti, l’emozione.

3 Mostre in questi giorni si alternano sapientemente nelle varie sale del CERP.

Silvano D’Orsi, metafisico stupore sannitico e aderenze scultoree derutesi. Ceramista, pittore e scultore, piena libertà espressiva, dove il colore sembra il nesso tra emozioni sogni tradizioni culture di queste tele di grande formato. Un universo figurale di tratti metafisici. Apriamo con Maternità, serie di Acrilici su tela, dove il tema è trattato con tratti rotondi e sinuosi continui, una maternità in progress dove anche il volto femminile si cancella nell’evento prossimo, si avviluppa a quel corpo ora così importante.

In galleria il ricchissimo Dal Ciclo Classico Metafisico, Acrilici su tela. Idoli di Metafisico Stupore: donne-manichino, senza volto, sculture-figura vestite di leggiadria colorata, vestiti bellissimi su consistenza di vuoto. Fantasmi colorati di stupore-colore, con abiti cappelli scarpe di una eleganza datata ma senza tempo, perenne, con  tavolini apparecchiati con tazze di caffè o vasi fioriti o vassoi con le immancabili pere, a far compagnia piccoli uccelli e voli di  libellule giganti, mentre a terra si muovono indisturbati cani o  gatti che giocano con la palla-gomitolo. In questo proscenio ideale di forme colori manichini vestiti cappelli e scarpe di ricche fogge, il  volto non appare, non è importante. Gli oggetti palano di noi. Solo gli oggetti contano nella realtà odierna, civiltà vuota dello spettacolo, dell’apparenza. Il volto apparirà solo in Maternità ben chiaro, ben visibile volto di donna a corollario di un corpo che donerà nuova vita, quindi reale. Così nei Pulcinella: solo maschere con occhi vuoti volti alla luna. Un Pulcinella triste, come triste è la luna. Complicemente ammiccante.

In altre sale espone Mirela. D’emozione le sue Espressions , pennellate dense di onde plastiche coloratissime su fondo monotono e uniforme. Calli poi è un’esplosione di colori in una estroflessione di schizzi esplosi e intrecciati, così si porgono a noi. Nei suoi Cavalli la  figura dell’animale sa di infanzia, ha un qualcosa di miticamente fanciullo:  un ippocampo marino sembra il muso del cavallo rivolto al cavaliere stanco, nell’abisso di blu del fondo  dell’opera. Certamente sentimenti emozioni sensazioni. In Maschere, tante, sparse capovolte appoggiate sottosopra girate, tra colori puntinati simili a  schizzi  di luce, in mezzo fessurazioni nere di occhi e bocca.

Nelle Salette, con gli artisti del Gruppo Polaser in 6 gradi di separazione a sviluppo immediato, si osserva e si ascolta contemporaneamente musica in cuffia. Una mostra stereofonica che sperimenta le forme del suono. L’opera ti intercetta, non sei lì davanti immobile ad osservare, ma entri dentro nel suo mondo, ne condividi le forma e i suoni. Qui canticchierò (sottovoce) Lucio Battisti.

“ La limitazione dei mezzi determina lo stile, dà vita a nuove forme e dà impulso alla creatività”. (G. Braque)

Polaser: gruppo eterogeneo per interessi, cultura ricerca sperimentazione di nuove possibilità espressive nelle varie forme dell’arte: pittura scultura architettura design fotografia ceramica letteratura. Opera d’arte totale. Nuove Foto- radiografie, lastre di interiorità visitata, e svelata. Progetto/istallazione di fotografie, dalle vecchie Polaroid alle nuove Impossible.

Saranno 7 foto per ogni pannello, collegate tra loro da 6 grandi separazioni di musica che si ascolta con la cuffia. Musica di vita: ogni autore ha la sua vita cifrata delle note, la colonna sonora del suo vissuto. E gli autori hanno tratti o episodi o coincidenze che li accomunano. Strano esperimento da vivere in diretta, perchè l’arte è anche sperimentazione continua. Inizio con la prima cuffia: musica e  percorso di foto di Charles Parker-Edith Piaff, la Similitudine del Soprannome, apre Parker e immediatamente dopo la voce ammaliante della Piaff in Paris; secondo step  sarà Edith Piaff- Jim Morrison, la prima perché ha cantato quella città, mentre l’altro è morto proprio a Parigi; seguono Jim Morrison-Luis Prima, li accomuna New Orleans, l’ultimo concerto in quella città per Morrison e città natale dell’altro, e la cuffia rimanda i Doors ; seguono Luis Prima-Fred Buscaglione, entrambi hanno inciso Buonasera signorina, la cantava la mia mamma e la ascolto commossa; seguono Fred Buscaglione-Kim & the Cadillac, li accomuna il possesso dell’auto ed il nome, e per Buscaglione  in cuffia ritornano le note di Eri Piccola, ultimo step Kim & the Cadillac- Lucio Battisti, entrambi hanno partecipato al Festivalbar, manifestazione canora diffusa fino agli anni ‘70; il primo lascia spazio al mio Battisti, che conclude il percorso anche dei suoni con I giardini di marzo “…cieli azzurri e colline e praterie, dove corrono dolcissime le mie malinconie…” E’ la mia conclusione.

TRE MOSTRE AL CERP  Centro Espositivo Rocca Paolina- Provincia di Perugia

Silvano D’Orsi- Metafisico  Stupore

Mirela- Maschere

Gruppo Polaser- 6 gradi di separazione a sviluppo Immediato

fino al 22 luglio

marilena badolato      maribell@live.it

AUTHOR - Marilena Badolato