UMBRIA JAZZ 19 CON PAOLO CONTE: E RICOMINCERA’ COME DA UN RENDEZ-VOUS.
POCHI capivano il jazz /troppe cravatte sbagliate/ragazzi-scimmia del jazz /così eravamo noi, così eravamo noi. /Sotto le stelle del jazz/ma quanta notte è passata… Dall’Arena Santa Giuliana di Perugia, stracolma, tra vecchi classici, grandi successi insieme a nuove sonorità che ci hanno, ancora una volta, emozionato. E' quasi imbarazzante la genialità e qualità di Paolo Conte, quella voce inconfondibile a distanza di anni, di una bellezza violenta mista a sexi-intelligenza. E accompagnato da splendidi musicisti, come sempre nella sua lunga storia: un sax, un violino o una fisarmonica, diventano improvvisamente l’emozionante avventura di un lungo assolo.
I SUOI capolavori ancora una volta permangono stabili nella grande storia della musica. Come se il tempo non fosse passato mai. E come se non bastasse mai, questo concerto dove l'eleganza e la voglia di cantare, ballare e fare festa hanno raccontato il movimento, l’incedere flessuoso, improvviso che racconta quel mondo sotto le stelle del jazz…Duemila enigmi nel jazz/ah, non si capisce il motivo/nel tempo fatto di attimi/e settimane enigmistiche…
E SI RESPIRA profumo di jazz, quel retrogusto di ritmo vivace misto a malinconia di "Come di", "Gli impermeabili", "Max","Messico e nuvole" e "Via con me", ripresa due volte anche per il gran finale e affidata in parte al pubblico che accompagna in questo scambio di canzoni immortali. E Lui a soffiare nel suo kazoo malinconico....
marilena badolato