IL “MONTE DELLA LUCE” E LA GRANDE FESTA DELL’ASSUNTA.
OGGI E’ FESTA GRANDE nel Rione perugino di Monteluce, dove la parrocchiale, riaperta a dicembre dopo dei lavori di restauro, è intitolata proprio all’Assunta.
MA si ricordano anche gli 800 anni della fondazione della comunità delle Clarisse di S. Maria di Monteluce in S. Erminio, la più antica comunità di Clarisse Damianite della città, che l ’atto ufficiale della fondazione, nel luglio 1218, nomina come “le donne religiose che lì (a Monteluce) già vivevano insieme e servivano Dio”. Un legame forte che fin dall’inizio ha unito il Monastero con la città di Perugia e con la comunità di Monteluce, un quartiere da sempre molto legato alle vicende cittadine liete e tristi, anche quelle storiche, come la condivisione e l’aiuto portato durante la “guerra del sale”, o nel corso di pestilenze e carestie in cui le sorelle si prodigavano in cure ai malati e ai poveri. E rimangono testimonianze importanti come l’antichissima “Luminaria”, la processione istituita fin dal 1235 nel giorno della vigilia dell’Assunta, e la chiesa “esterna” al monastero, ora parrocchiale di Monteluce, che presenta, tra gli altri affreschi, anche un ciclo con temi francescani tra i più importanti del manierismo perugino, eseguito probabilmente tra il 1602 e il 1697.
E SUORA FILIPPA ci narra il momento in cui, due giorni prima della morte, viene consegnata a Chiara la Bolla papale con l’approvazione della Regola da lei composta e definita “Forma di vita”, un sigillo di conferma apposto su una pergamena che lei addirittura bacia colma di emozione, vedendo suggellato il suo operato e quello delle "sue figlie" in San Damiano:
E nella fine de la vita sua, chiamate tutte le sore sue, lo’ raccomandò attentissimamente lo Privilegio de la povertà. E desiderando essa grandemente de avere la regola de l’Ordine bollata, pure che uno dì potesse ponere essa bolla alla bocca sua e poi de l’altro dì morire: e come essa desiderava, così le addivenne, imperò che venne uno frate con le lettere bollate, le quale essa reverentemente pigliando, ben che fusse presso alla morte, essa medesima se puse quella bolla alla bocca per baciarla. E poi lo dì sequente passò de questa vita al Signore la preditta madonna Chiara, veramente chiara senza macula, senza oscurità de peccato, alla clarità de la eterna luce.
(Processo di Canonizzazione, sr. Filippa)
marilena badolato