UNA SERATA IN BELLEZZA: ASSOCIAZIONE CULTURALE BEATA COLOMBA-PERUGIA
UNA SERATA IN BELLEZZA, dei luoghi, della musica, del cibo in convivialità. La bellezza dell’Oratorio di San Francesco dei Nobili toglie il fiato, fa respirare l’infinito. Sede sin dal 1319 della Confraternita dei Disciplinati di S. Francesco e nell’800 Pio Sodalizio Braccio Fortebraccio, si mostra ancora oggi intatto, perfettamente conservato in oro, stucchi, affreschi, prospetti marmorei. E anche la musica in questo luogo sembra più alta, una comunicazione verticale grazie anche alla estrema qualità artistica di Umbria Ensamble, definito dalla critica “punta di diamante” della attuale produzione cameristica italiana, e presente in serata con il Quartetto d’Archi composto dal violoncello di Maria Cecilia Berioli, dal I e II Violino di Angelo Cicillini e Cecilia Rossi e dalla Viola di Luca Ranieri.
E LA “cena in bellezza” che segue, nella cornice del giardino pensile e nelle sale interne pregevolmente mosse da antiche volte, presenta un menù dove fa capolino, in alcune ricette curate da Archeo Food, il periodo storico in cui visse la Beata Colomba, giovane mistica, le cui vicende personali sono intimamente legata alla storia della nostra città di Perugia della metà del 1400. Un menù interpretato dai cuochi delle associazioni "Unione Regionale Cuochi Umbri" e "Unione Regionale Cuochi Toscani", guidati dalla professionalità del Catering & Banqueting di Italian Taste.
NEGLI ANTIPASTI di apertura ovviamente piccole fritture tipiche del XV secolo tratte dal ricettario di Maestro Martino, ma anche una ottima “carpa regina in cisame” che ha unito al savòr tipico veneziano di cipolla in agrodolce con uvetta e pinoli, un pregiato pescato del nostro lago Trasimeno. E ancora piccole e gustose “polpettine di carne per convento” che hanno riproposto la ricetta tratta dal libro “Gola e preghiera nella clausura dell’ultimo ‘500” della studiosa medievista Giovanna Casagrande. Nel bicchiere un Blanchus Spumante e un Grechetto Colli Martani Doc.
I PIATTI DI PORTATA, di schietta eleganza e creati dalla brigata di cucina toscana, proponevano un risotto ai porcini mantecato con pecorino abbucciato, un formaggio citato già nell’XI secolo dai monaci Camaldolesi, e ravioli avvolti da un classico ragù maremmano. Ottime anche le carni, faraona e maiale saporiti alle erbette, ed esaltate dalla bardatura di croccante rigatino, la pancetta tipica toscana, e accompagnate da un profumato e perfettamente centrato Montefalco Rosso Riserva Doc Rubium della Cantina Terre de la Custodia e da un Rosso Colli Martani DOC. Chiudeva la conviviale la curiosità di una zuppa inglese, a rinnovellarne la storia che la vuole inventata a Firenze con gli avanzi di pasticceria del “tè delle cinque” dei numerosi inglesi residenti in città, con l’agnizione di una bagna di giuggiole, straordinaria, nuova, delicatissima.
L’EVENTO, organizzato da Amilcare Conti che preside egregiamente l’Associazione culturale Beata Colomba che intende mantenere vivo il culto della giovane mistica, aveva lo scopo benefico della raccolta fondi, tra amici e sostenitori, per il restauro dell’Oratorio di San Francesco in Corso Bersaglieri e la creazione di un luogo di accoglienza per nuclei familiari e persone in difficoltà, indigenza e povertà.
Sapienza e carità insieme.
marilena badolato