UVA 2012
Peperosa:
Tinte di rosa le nostre colline, dove le vigne cominciano ad apparire dietro le prime nebbioline settembrine.
L’uva è il frutto del tempo e della passione, e in tavola dona aroma di vino a pani, ciambelle, focacce, formaggi, carni, e quei profumi che saranno più ricchi e più forti nei mesi a venire, quelli del lungo inverno. Parla del tempo che è stato, il sole il vento la pioggia che l’hanno scaldata colorata sfiorata nutrita, un paesaggio vivente è la vigna. Parla della passione di chi l’ha voluta piantata seguita potata concimata guardata attentamente studiata e abbellita e profumata con le rose, per capire come sarebbe stato il suo vino. Dona salute l’uva, prima del letargo invernale, e dolcezza e benessere. Preziosa con il potassio, per l’energia, con il calcio e con le vitamine del sole, niente grassi o proteine e solo 60 calorie per 100 grammi di chicchi. Inoltre nella buccia c’è il resveratrolo antinfiammatorio, antibatterico e antiossidante naturale, con effetti vasoprotettivi. In più l’uva è diuretica e disintossicante e sembra, da studi recenti, anche “ tranquillizzante”, grazie alla melatonina presente in quella rossa, che aiuta a regolare il nostro ritmo circadiano, ora che le giornate sono più corte e abbiamo meno luce per noi. Certo ha zuccheri, quelli sì, ma da bruciare subito, che ancora si può passeggiare all’aperto e respirare quest’aria bagnata, che sa ancora d’estate, ma quando sta per finire.
cult:
Terra del vino è l’Italia. E la cultura-coltura del vino va difesa.
Se ne parla da tempo, ma ormai è interesse globale, per avere vigneti più equilibrati e abbattere gli interventi chimici. Difesa integrata: “ difesa a basso apporto di pesticidi che privilegia, quando possibile, metodi non chimici e pratiche fisiche o prodotti che presentino il minor rischio per la salute umana, per l’ambiente e per gli organismi non bersaglio del trattamento. La prevenzione e la lotta agli organismi nocivi si realizzano utilizzando corrette ed equilibrate pratiche di coltivazione, irrigazione, fertilizzazione, volte anche a proteggere e far accrescere gli organismi utili alla viticoltura.” E in Italia sta crescendo sempre più il numero dei consumatori attenti ai vini biologici a basso contenuto di solfiti e di alcol.
Abbinamenti vino-cibo. Accordiamo sempre le consistenze tra piatti e vino. Se di un piatto la consistenza sarà morbida densa o grassa, saranno alimenti teneri e delicati o invece croccanti, avremo un vino fitto o morbido, tannico o fluido, rotondo o di nerbo, per avere stessa densità, stesso corpo nel piatto e nel vino. Poi verrà l’accordo aromatico, scorza del limone con vini agrumati, gioco di mineralità e salinità tra i vari pesci o crostacei e i bianchi o i prosecchi che berremo. Oltre ad usare lo stesso vino che appare in ricetta, ovviamente. Complementarietà e opposizione, su questi due termini si gioca l’abbinamento. Certo facile abbinare il vino e il cibo della stessa terra, la storia del gusto li accomuna. Ma noi che ci occupiamo di passione gastronomica sappiamo che certi vini cercano cibi di paesi lontani e certi cibi i vini esotici. Se si incontrano saranno scintille! Perché a volte ogni regola, nel mondo dei sensi, è sovvertita. Il mariage è una sperimentazione dei sensi: se li seguiamo sarà difficile sbagliare!
marilena badolato maribell@live.it