DIALOGO TRA CREDENTI E NON CREDENTI. CORTILE DEI GENTILI-ASSISI
Dio, questo sconosciuto, ma anche uomo, questo sconosciuto, verrebbe da pensare vedendo il nostro Presidente Giorgio Napolitano e il Cardinale Gianfranco Ravasi, seduti accanto, a parlarsi col cuore in mano, ascoltarsi e commuoversi sulla sorte comune del comune paese. Due interlocutori così diversi tra loro per storia personale, di vita, insieme oggi qui al Cortile dei Gentili, dove sembra che ogni incontro sia possibile, sull’esempio tangibile di Francesco. Uomini diversi, da conoscere qui oggi, diversi non certo per intelligenza e studi, se si incontrano nelle parole dell’uno o dell’altro grandi autori da entrambi conosciuti, se non riconosciuti, da Giobbe a Thomas Mann, a Oscar Wilde a Croce a Bobbio, tutti rimbalzano nelle parole di questo dialogo vero a più voci. Dialogo, finalmente vocabolo non banale, magistralmente tenuto dal giornalista Ferruccio de Bortoli che modera le due voci.
Il Dio sconosciuto allora diventa parola che incute paura di vuoto, di deserto, così come incute paura e senso di vuoto anche l’uomo che è privo di qualunque ideale, essere amorale asociale apolitico, come i tempi nostri insegnano. Se politica era agire per un bene comune, se politico era colui che si adoperava per la sua gente, allora oggi siamo tutti orfani.
Le frasi più belle.
In questo tema di confronto e reciproca conoscenza la Povertà, quella di Francesco, diventa oggi Sobrietà, tipica della nostra terra umbra, mista alla sua Alacrità e Operosità. Catiuscia Marini, presidente Regione Umbria
“Padre nostro che sei nei cieli, dirò, non più padre mio Bernardone…” Francesco si spoglia di tutto, anche della sua famiglia e dei suoi affetti. Nudo e aperto al mondo, all’infinito. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi.
Dialogo come stile di vita. Rileghiamo questo libro della vita secondo questa idea, in modo diverso. Le pagine di questo immenso libro vanno rilegate partendo da questo Cortile dei Gentili: cerchiamo il trascendente nei volti degli altri, dei nostri simili. Claudio Ricci, sindaco di Assisi.
Qui, uomini di ogni lingua, cultura e religione, si incontrano ogni giorno per avvicinarsi al cuore di Francesco, alla sua Tomba. Qui per primi si sono incontrati i rappresentanti delle altre religioni mondiali, ora i non credenti. Perché il Dialogo è il vero pellegrinaggio della Verità. Padre Giuseppe Piemontese, Custode Sacro Convento
Il Cortile dei Gentili, era il luogo dell’Ascolto, lo spazio concesso dagli ebrei ai pagani per “incontrarsi”, pur essendo separati da un muro. Dialogo allora come prassi per ricomporre le asperità di un mondo in rapido cambiamento. Un Dialogo aperto, senza distinzione, senza gradi, né gradini. Pensiamo alla figura degli “svegliatori”, che avevano il compito di “svegliare Dio”, perché qualche volta anche a Dio può succedere di addormentarsi, e le guerre e le crisi del ‘900 possono testimoniarlo. Ferruccio de Bortoli, giornalista, direttore Corriere della Sera.
Riflettere con una figura alta della Chiesa come il Cardinale Ravasi, con cui mi sento in sintonia, in vista di una base comune da perseguire per questa nostra Italia. Sono Presidente di tutti gli italiani, credenti e non credenti, per una ripresa, un nuovo slancio anche morale di cui ha bisogno la nostra comunità nazionale. Il valore uomo prima di tutto. Uomo che solidarizza con gli altri simili per un bene comune, una maggiore presa di coscienza e mobilitazione morale generale. Scriveva Benedetto Croce in una lettera ad Alcide De Gasperi “ Che Dio ti aiuti, perché anch’io credo a modo mio a Dio, a quel che a tutti è Giove- come diceva Torquato Tasso- che Dio ti aiuti nella buona volontà di servire l’Italia e di proteggere la sorte pericolante della civiltà laica o non laica che sia…” Commosse parole di un presidente. Inadeguatezza della classe politica ad offrire una alternativa valida, degrado del costume e della politica, che genera un fuorviante rifiuto della politica in generale. Invece sono necessarie una straordinaria concentrazione e una convergenza di sforzi: c’è bisogno quindi dello spirito di Assisi. Presidente Giorgio Napolitano
Il Cortile dei Gentili, quello storico, impediva lo sguardo a causa del muro, ma non l’ascolto perchè nel cortile passano i venti che portano le parole. Se esiste una base comune tra credenti e non credenti, questa è l’umanità. E’ l’umanità che permette che tutte le voci possano alla fine interloquire in un dialogo che diventi assonanza. Gli “svegliatori”, queste figure dell’antichità, stavano nella notte per vegliare e svegliare. E’ tempo allora di vegliare, di stare all’erta, di porre attenzione e ascolto agli altri e alla propria coscienza, una attenzione interiore che è anche il principio della speranza. L’assenza di Dio, non è il non Dio, ma è il vuoto il nulla l’oscurità. Società di dispersione di valori cristiani, ma anche antropologici che sono invece la base per ancorarci al futuro, quello delle nuove generazioni, dei nostri giovani che si sentono esclusi, spettatori di noi, e sempre più isolati nel loro mondo. Esseri indifesi, quasi sempre in difesa. Allora questa è Assisi e Francesco, giovanissimo ragazzo di Assisi, è un ideale all’interno di questo cortile. E’ un vessillo oltre il muro. Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.
Dialogo tra credenti e non credenti Assisi, Cortile dei Gentili, venerdì 5 ottobre 2012
Marilena Badolato maribell@live.it