IL LIBRO ALCHIMIE DI LUCE CELEBRA I VENTI ANNI DI ATTIVITA’ DELL’ARTISTA MICHELE MARTINELLI.
ALCHIMIE DI LUCE-Un viaggio nell’arte di Michele Martinelli, elaborato ed edito dalla curatrice d’arte Alessandra Anca Palel- Oxygene editore- celebra i venti anni di attività dell’artista e raccoglie interventi di coloro che hanno incontrato l’arte di Michele in questi lunghi anni. La presentazione si è svolta nei giorni scorsi presso la Galleria d’arte Oxygene, all’interno del Centro Gherlinda di Perugia.
“Gli artisti e coloro che promuovono le arti, sono una guida, ispirano il mondo, ma si lasciano anche pervadere da ogni emozione condivisa con chi si avvicina al loro creato…ed è per questo che l'arte è una somma del sentire collettivo, un dialogo continuo fra il creatore e l'osservatore sospeso in una perfetta simbiosi ... Profondamente appassionato della storia dell'arte e dei grandi classici, baciato dal talento, Martinelli respira e si nutre di creatività, dipingere fa parte del suo DNA e l'arte diventa la sua missione di vita. L'uomo e l'artista sono cresciuti e continuano ad evolversi insieme, un legame indissolubile che racconta una storia davvero interessante. L’artista dipinge ad acquarello e tempera all'uovo, su un amalgama di resina elaborata e inventata da sé, che viene spatolata in modo irregolare su una tavola di legno e sottoposta a vari procedimenti termici e a volte all'invecchiamento con il bitume e ad una lucidatura finale. Il risultato è un sorprendente aspetto asimmetrico, quasi tridimensionale, con una lucentezza particolare che ricorda il vetro e la ceramica, creazioni che sono un vero spettacolo visivo ma anche tattile. Nasce così una tecnica particolare, coniugata ad un'impronta artistica cromatica e contenutistica inconfondibile che conquista il pubblico e rende immediatamente riconoscibile un Martinelli in giro per il mondo”. (Alessandra Anca Palel, curatrice d'arte)
CONOSCO Michele da quando, ragazzo, osservava affascinato l’opera di restauratore del padre, il profumo di quelle lacche misteriose, l’abilità del ridonare nuova vita e splendore a materiali fiaccati dal tempo. Quindi quella di Michele Martinelli è un’arte che nasce come figlia delle emozioni che l’artista prova davanti alla bellezza, dell’oggetto come della natura, degli scorci paesaggistici colti nei minimi particolari, ma sempre con una profonda curiosità esperienziale. E insieme alla ricerca continua di una tridimensionalità dell’opera, quasi per regalare ad essa il movimento e la plasticità scultorea, vi è sempre quella dei colori e forse degli aromi. In un affascinante, curioso mesclum l’artista utilizza per le sfumature dei colori l’uovo, lo zafferano, la paprika e il peperoncino o la curcuma e il curry per arrivare alle sfumature dei gialli o creare le nuances che danno gli aranciati e i rossi. E ancora le resine e gomme spesso naturali, gli acrilici, gli smalti ed i bitumi come quello di Giudea, usato anticamente anche per invecchiare il quadro. O ancora il latte per creare la colla di caseina o l’addensante agar agar, o il sangue di drago, pianta panacea per stregoni e alchimisti. Varie le tecniche pittoriche di cui Michele Martinelli si avvale come le calde tonalità dell’olio e dello spatolato di resina su tavola ad effetto mosaico, una sovrapposizione di strati pittorici per una innovativa “arte bizantina” tridimensionale. Perché l’Arte non ha confini. E anzi distribuisce pensieri, idee, emozioni. Arte come messaggio universale e itinerante, perché sia compreso e appreso dai più.
“Plasmare forme è proprio dell’arte di noi stessi” (Barbara Hepworth)
marilena badolato