PERUGIA E SAN COSTANZO 2021: LA FESTA NEL CUORE.
QUEST’ANNO la festa del 29 gennaio per celebrare San Costanzo, il patrono più amato dai perugini, rimarrà solo nel cuore. Niente Luminaria, la storica processione dei Lumi della vigilia, niente degustazione del torcolo offerto dal Comune e dai forni cittadini a tutta la cittadinanza lungo Corso Vannucci, niente grande Fiera lungo Corso Cavour. Rimarranno le liturgie religiose, in Cattedrale e nella Chiesa a Lui dedicata, ma contingentate, e un bel gesto di affetto verso la Caritas diocesana e il personale sanitario dell’ospedale cittadino, il Santa Maria della Misericordia, con l’offerta dei torcoli da parte di tutta la città: un modo per dire grazie a chi è impegnato ogni giorno nella lotta giornaliera contro il Covid.
RIMARRA’ sulla tavola il torcolo da intingere in un bel bicchiere di vino rosso o di vin santo, ricordando la sua importante storia che ho documentato in un articolato studio per l’Accademia Italiana della Cucina e pubblicato poi nella rivista Civiltà della Tavola. Ed è bene ricordare che la Delegazione di Perugia della stessa Accademia, nel gennaio del 1999, grazie all’intuizione dell’allora Delegato Luigi Barsanti, codificò con atto notarile la ricetta, le caratteristiche e gli ingredienti del torcolo. “dopo accurate indagini di natura storico-religiosa, sociale, mercantile e folkloristiche- si legge nella stipula- che viene preparato e consumato a Perugia ininterrottamente in occasione della festività del Santo Vescovo Patrono Costanzo sin dal 1595”.
IL PRINCIPE DEI TORCOLI, per salvare una storia antica ancora oggi attualissima e particolarmente sentita: uva passa, cedro candito, pinoli, anice profumato, ogni ingrediente con la sua preziosa presenza da conoscere, da tramandare e da non confondere con altri “torcoli” che non possono fregiarsi dell’appellativo dedicato al Santo.
P.s. stamane a Monteluce, il quartiere della assoluta peruginità, quella vera, e luogo dove negli anni passati si confezionava per la città il "torcolone gigante", trovo file lunghissime per i torcoli sia davanti, in coda, alla pasticceria Antica Perugia, sia da Cerquiglini il famoso torcolo con il lievito madre. Ritorno sui miei passi, sconsolata, quando decido di un bel pollo "ruspante" alla famosa rosticceria " Serenella e Alfredo" qui al Toppo sin dalla fine degli anni '70. Fabrizio e Barbara, insieme ai genitori perpetuano le preparazioni perugine al fuoco scoppiettante del grande camino e Barbara ha pietà di me: mossa a compassione sacrifica mezzo torcolo dedicato ai suoi clienti per la sottoscritta. Grazie Barbara, torcolo e vino rosso a pranzo, in questa giornata uggiosa e triste in cui il Santo patrono, protettore delle nostre innamorate a cui regala il suo "occhiolino", viene festeggiato solo a metà...causa maledetto Covid...
marilena badolato