SAN VALENTINO: PERCHE’ PROPRIO IL CUORE.
MA PERCHE ’proprio il cuore, se in realtà è il cervello a immagazzinare quell’emozione, la prima scintilla dell’innamoramento, il momento magico dell’apnea della seduzione. Perché il cuore è sempre stato considerato la sede del sentimento, il bersaglio delle frecce di Cupido? Perché al cuore si è rivolta da sempre la letteratura, la poesia d’amore se in realtà è il cervello a mantenere ben saldo il ricordo del primo bacio?
PERCHE’ il cuore lo sentiamo, ne percepiamo i battiti, le palpitazioni, la tachicardia dell’innamoramento, la velocità che regala la mancanza di respiro di quell’emozione legata alla prima volta. Il contatto, la pelle, l’odore, le aritmie tolgono e aggiungono termini nuovi al nostro dizionario, lo scombinano, lo sciolgono e lo librano su in alto in quello “stato di grazia” che esiste prima del tutto. Una bolla di energia, un diabolico incastro di chimica. E all’innamorato non importa se viene prima il cervello o il cuore nella sua danza di ferormoni.
VORREMMO meritare, in questo periodo che ha cancellato qualunque fisicità e ci regala ogni giorno il gel dell’amuchina, una risata fragorosa, una stretta di mano poderosa, un abbraccio forte, un bacio nuovo. Ci manca insomma quella “felice menomazione psicofisica” come la chiamano gli psicanalisti.
marilena badolato