IL PRANZO DELLA FELICITA’.
IL PRANZO DELLA FELICITA’ apre i cuori con i piatti familiari e del ricordo. Un viaggio nella memoria dove si intrecciano passato, presente e storie care. Lungo, gustoso, orientato dal nostro palato affettivo. Così i cappelletti, la parmigiana di gobbi, le lenticchie con il cotechino o lo zampone regalano un attimo di serenità. E i dolci iconici della pasticceria perugina del periodo, le pinoccate, il torciglione, le pinolate, i tozzetti, accompagnano quelli classici dei torroni, pandori e panettoni. Perchè il cibo contrassegna identità, sngolarità di aree culturali.
UN Capodanno sottotono, ma i “cin cin” in famiglia e tra amici stretti non sono mancati: sulla tavola della festa hanno trionfato i prodotti di qualità "conditi” con i migliori olii extra vergine tricolori, oltre 500 cultivar regalate dalla Natura e preservate dalla cura dei nostri frantoiani. E anche il salmone affumicato, tipico della tavola delle feste, viene ingentilito da un “olietto”, quello Batta al limone, che profuma di mediterraneo e sposa il gusto del pesce nordico, smorzandone nel palato la consistenza.
IL pranzo della felicità, metafora della capacità, malgrado tutto, di amare e di donare. Malgrado i baci e gli abbracci che non ci siamo dati…
Buon Anno
marilena badolato
(la vignetta è di Giuseppe (Pino) Pellegrini.