STEFANO ACCORSI E IL “SUO” ORLANDO AL FESTIVAL VILLA SOLOMEI 2022.
CONNESSI CON LA TESTA E CON IL CUORE anche noi, numerosissimi stasera qui al Festival Villa Solomei per il travolgente assolo di Stefano Accorsi. Il “suo” Orlando furioso è voce, potenza, gestualità trascinante, padronanza della scena, fascinazione. E rivive l’emozione di un Ariosto innamorato. L’ avessimo avuto al liceo questo eccezionale dicitore, diverso sarebbe stato l’approccio a questo capolavoro, così attuale ancora oggi, così denso di passionalità, di pathos, di colpi di scena, di rovesciamenti di ruolo, di magie e incantamenti. Accorsi da subito cattura la scena, non legge un testo, ma recita e inventa, commenta, aggiunge attualità e talvolta anche la cultura antica della grecità o della lettaratura alta con quel pizzico della Commedia, la divina. Ogni tanto qua e là una digressione, come succedeva anche all’Ariosto, e per un momento pare che non si stia parlando di guerra, a noi oggi purtroppo non lontana, ma solo d’Amore e ci sembra di conoscere molto bene queste anime palpitanti.
Ingiustissimo Amor, perché sì raro corrispondenti fai nostri desiri? “Ed è un amore perso sfortunato doloroso sofferente sacrificale vincente gioioso e certo anche furioso”. Tra paladini, feroci saracini, tenere donzelle e ippogrifi che raggiungono persino la luna (oltre quattrocento anni prima) e alternando alle ottave dell’Ariosto quelle attuali di Baliani che ha curato l’adattamento e la regia, Accorsi riesce a conquistare al poema cinquecentesco una straordinaria ironia e modernità. Quella per cui la bellissima Angelica, bramata più o meno da tutti i cavalieri cristiani, finisce per innamorarsi del musulmano Medoro (scatenando la pazzia di Orlando), mentre la guerriera cristiana Bradamante sposerà il pagano Ruggiero. In fondo una patologia sempre attuale, di cui Ariosto sembra ironicamente consapevole, la fantasmagoria dell’amore non ricambiato. Così i colpi di spada e di lancia diventano le gioie e i dolori che colpiscono e feriscono i cuori di chi ama, di chi non ama, di chi crede di amare o di essere amato.
E LA VOCE, l’affascinante voce di Stefano Accorsi, è molte voci, molti volti, molti cuori, molti corpi e solo il cambio di registro interpretativo vocale e ritmico ci restituisce il gioco ariostesco, i cambi improvvisi di narrato, le sospensioni a riprendere il filo e il fiato. Grazie anche alle splendide entrate del Micrologus Ensemble, voci, musica e strumenti d’epoca.
QUESTO ASSOLO di rima dopo rima in un vibrante gioco scenico, diventa un condurre un corpo a corpo con noi spettatori, e noi lo facciamo nostro immediatamente, lo introiettiamo, mangiamo cultura insieme al paesaggio di una caldissima estate densa di grilli, tra ulivi secolari, qui nell’incanto dell’Anfiteatro Cucinelli di Solomeo.
“Trasferire l’Orlando furioso in una presenza teatrale è impresa degna di cavalieri erranti, anzi narranti. […] Monologando, narrando, digressionando, le rime ottave del grande poeta risuoneranno in sempre nuove sorprese, in voci all’ascolto inaspettate, in suoni all’orecchio stupiti”. Marco Baliani
STEFANO ACCORSI
GIOCANDO CON ORLANDO ASSOLO
con Stefano Accorsi
Adattamento teatrale e regia Marco Baliani
Una produzione Nuovo Teatro
diretta da Marco Balsamo
Ensemble Micrologus musica dal vivo
Patrizia Bovi canto e arpa
Goffredo Degli Esposti flauti diritti e traversi tamburino e zufolo, sordellina, buttafuoco
Gabriele Russo ribeca, viola
Enea Sorini canto, dolcimelo, percussioni
Giovanni La Manca viola da gamba
Crawford Young liuto e cetra
marilena badolato