Blog

PERUGIA1416. DA SANDRI “LE MEJO CIARAMICOLE”: CIARAMICOLE A CONFRONTO DA OGNI RIONE.

UNA VETRINA, QUESTA DI SANDRI OGGI, “rosa ciaramicola” che per noi perugini significa quel rosa dal pallido all’acceso, a seconda della minore o maggiore presenza dell’Alchermes. La cui impronta, più o meno marcata, incontra gusti diversi. Insetti nella nostra alimentazione già esistevano allora nel Quattrocento: qui infatti è la cocciniglia che regalava il suo colore al rosso elisir, e donava, insieme alle spezie, un profumo e un aroma incantevoli. Immaginate allora la Ciaramicola, di piccolo formato ma già colorata, come si evince dal nome apparso nel documento rinvenuto presso il nostro Archivio d Stato, quanto stupore e meraviglia avrà suscitato in un tempo in cui il colore era l’elemento più prezioso che si potesse usare. E certamente non sarà mancato lo zucchero sulla tavola dei Baglioni, uno status symbol di agiatezza e potere.




STAMANE I MAGNIFICI RIONI hanno portato la loro interpretazione della Ciaramicola. Particolarmente bella, in un periodo in cui l’estetica conquista il suo ruolo, quella del Rione di Porta Sant’Angelo cosparsa di meringa "ornata" con i 5 colori rionali e con i  i vessilli fatti in pasta di zucchero. Altra degna di nota e di lode quella del Rione di Porta San Pietro, ottima consistenza e aroma di limone come un tempo. Prese d’assalto da turisti e curiosi le piccoline "finger rosa", ciaramicoline del 2000 di consistenza morbida e molto gradite, offerte dallo storico Caffè Sandri che ha messo a disposizione il suo spazio esterno di tavolini lungo Corso Vannucci. Una giornata bellissima: il sole caldo, il nostro fantastico Corso, i volti di perugini e turisti distesi e sorridenti e accanto una storia che ritorna a rafforzare l'identità di una città.

Se una storia entra nella Storia, è tutto più semplice.

 

 

 

marilena badolato

 

 

 









 





AUTHOR - Marilena Badolato