1-5 NOVEMBRE: LA “FIERA DEI MORTI” A PERUGIA.
La Fiera di Ognissanti si chiamava, ma per noi perugini è stata sempre la “ fiera dei morti”. Spostata di luogo, aumentata di merci, triplicata di stand, la fiera è sempre la fiera. Non perché convenga o non convenga comprare, ma perché bisogna andare tra i banchi a curiosare e incontrarsi e fermarsi a parlare, ancor più se c’è il sole a riscaldare, come in queste giornate in cui l’autunno tarda ad arrivare.
Dal Medioevo, dal 1260, questa un tempo fiera agricola e di bestiame era già ritenuta “consuetudinaria”. Periodo fortunato il tempo che durava la fiera: le merci erano esenti da imposte e gabelle e ognuno poteva vendere in tempo di “pace di fiera”, anche chi aveva problemi di liti civili con la giustizia. I giochi accompagnavano le fiere storiche, che passavano di città in città, in origine giostre, pali o corse della quintana fino ad attività circensi e all’attuale luna park, che ogni anno qui da noi anticipa la venuta della fiera: i baracconi.
Fiera dei morti per attenuare la tristezza dell’assenza, per attestare che il ciclo vitale continua, e per essere insieme più forti, un ricongiungimento di memoria cittadina.
La Fiera, la nostra Grande Fiera, un fragoroso colorato mercatale, dove i perugini si ritrovano, come ogni anno, a controllare che tutto cambi, ma non troppo. Dove aromi di cibi soffritti o grigliati si mescolano a stoviglie, maglioni, vestiti, a scarpe, borse e bijoux, a quadri, a libri e a stampe, a mobili e curiosi oggetti del tempo che fu, a salumi, formaggi, frutta secca e dolciumi, in un groviglio di banchi, di voci, di volti, di idiomi, chè tutta l’Umbria coi suoi accenti diversi e i territori vicini si incontrano in questa grande fiera d’autunno. Non puoi allora mancare. La busta in mano, torni a casa con il tuo pacchettino, un croccante, un torrone moretto, uno zuccherino. Profumi di Fiera, quella vera, era profumo di dolce croccante, di mandorle caramellate, di freddo pungente. Oggi di sole cocente, di foglie gialle di autunno che avanza.
La Fiera dei Morti
I poeti cantano / malinconicamente / questa fiera / tutti alla stessa maniera / questa giornata grigia o nera. / Ma si può benissimo cantare / anche in un’ altra maniera. / Dice che sempre piove / un’acquerugiola trita / che tutto fiorisce nel fango / in una primavera di pillacchere. / Le solite antiche fole / della solita antica gente!/ Oggi invece non piove / splende un magnifico sole / il tempo ci porta le sue cose nuove […] Aldo Palazzeschi
marilena badolato maribell@live.it 1 novembre 2013