” NON GIOCO PIU’ “. GRETA PANETTIERI APRE LA STAGIONE DEL PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI DI ASSISI
NON GIOCO PIU, eppure è uno straordinario gioco di voce, questo di Greta Panettieri, che stasera, insieme alla sua band, interpreta “I grandi successi di Mina in Jazz” qui al Piccolo Teatro degli Instabili di Assisi. E le note musicali seguono la voce, la accompagnano, la lasciano e la riprendono, interpretano a modo loro questo “giocare” insieme, chè questo è il jazz, magia e tecnica: ti lascia, ti riprende e ti sorprende sempre. “Non gioco più ( Italian ’60 in jazz)" è l’originale, personalissimo e ultimo lavoro di Greta Panettieri, una delle voci più interessanti del panorama musicale jazz italiano e internazionale.
LA MAGIA DEL LUOGO, QUI AL PICCOLO, dove la voce ti è addosso. Sei immediatamente accanto agli artisti, ne senti i virtuosismi e l’ansimare, i cambi vocalici e armonici, lo stridio delle corde pizzicate del contrabbasso, il fruscio delle mani alla tastiera del piano, la insinuante voce del sax.
“SE TELEFONANDO” apre la serata, dove “ lo stupore della notte” introduce un brano dolce e struggente d’amore, improvviso e ora finito, e persino il sax diventa morbido d’atmosfera prima di volare per conto suo a interpretare quello che pensa e che sente adesso sulla pelle. Intrigante mesclum di armonia e sound italiano e note di funambolico jazz.
“E SE DOMANI” è da brivido: una triste meditazione profonda e senza ritorno. La voce di Greta indugia su quel “e se domani” come se fosse invece adesso e tutto stesse per avvenire: “ e se domani io non potessi rivedere te…avrei perduto il mondo intero non solo te”. Note modulate e profonde per voce e strumenti, tutti in una formula vincente, in questo luogo e per questo tema, di suoni più soft e più intimi.
E PIANO PIANO SI SCIVOLA SULLE NOTE DI “PAROLE PAROLE”. “Che cosa sei, che cosa sei… cosa sei, non cambi mai…” un modo diverso per comunicare un assioma che tutti conosciamo e rimproveriamo all’altro. E la famosissima “Parole parole ” diventa una cascata di suoni e di note su noi inermi e indifesi di fronte a una emozionante creazione di elementi rochi e acuti, striscianti, di sillabe al vento, trilli virtuosistici e improvvisi di Greta. Parole e note, note e parole, mentre il sax inventa e amplifica e vola in alto. Improvvisazioni vocaliche dell’anima jazz. Basta un cenno d’intesa e la voce riprende il refrain del brano e il contrabbasso la segue su un piano di eccellentissima elevazione, mentre il piano da sottofondo copre, e le "parole-parole" sussurrate, gridate ossessivamente e ripetute da questa voce ora intima, ora urlata, ora di nuovo soffice, ora al vento a microfono allontanato.
“ CONVERSAZIONE” cambia decisamente ritmo e diventa samba: “cerca un altro argomento, di conversazione” cantata in portoghese a calarsi perfettamente nei suoni e nell’atmosfera della lingua brasiliana. Un crescendo di musica solare, assolata direi. Che eleganza questo samba brasiliano e nello stesso tempo quella allegria smorzata tipica del luogo e della sua gente, che senti nella voce, che vedi nei volti e nel sorriso di Greta che canta
LA VOCE ORA E’ UN SISTEMA D’INFINITO: “ Non gioco più, me ne vado, non gioco più davvero, la vita è un letto sfatto…” modulata, lenta, ritmata, quasi un blues. “se ti faccio male, poi ti passerà …”-continua- e le note seguono l’andamento della storia di un addio: lento, dolce, basso, roco, ma deciso.
“BRAVA”, il celebre brano del compositore Bruno Canfora, sembra ripercorrere, nella musica leggera, il famoso canto sillabato della musica classica. E’ quel canto che sale e sale: “ brava, brava, sono tanto brava…e vado su, vado su, vado su…Greta conclude la serata in modo scoppiettante e rincorre il tema gorgheggiandolo doppiato in unisono con il sax. Gli acuti straordinari fendono l’aria e riempiono di entusiasmo la platea gremita del Piccolo di Assisi.
NON GIOCO PIU’- I GRANDI SUCESSI DI MINA IN JAZZ
Voce Greta Panettieri
Sassofono Cristiano Arcelli
Piano Andrea Sammartino
Contrabbasso Francesco Puglisi
PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI- ASSISI
Stagione Teatrale 2015- 2016
Direzione artistica Fulvia Angeletti
marilena badolato