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28 E 29 GENNAIO DI SEMPRE: PERUGIA E SAN COSTANZO.

LA “LUMINARIA” rischiara la penombra della sera perugina, e immaginiamo la città nel Medioevo, illuminata solo da torce e fiaccole. Rivive quel tempo nei costumi riproposti e nella lettura del bando del 27 gennaio 1331 dei Magistrati perugini, i quali “ ordinano di dare al Clero cittadino e ai Rettori dei 44 Collegi della città e a quanti hanno una rappresentanza civica, una candela per la Processione dei Lumi , solita farsi la vigilia della solennità di San Costanzo, cioè il 28 gennaio, al vespero “. Rituale antico per questo nostro beneamato patrono, un tempo volto a liberare dal peccato le anime e illuminare la notte gelida, cacciare lontano le tenebre e inneggiare alla fine dell’inverno che di lì a poco avrebbe portato il risveglio della Natura. La processione parte dalla Piazza della fontana, accanto al Duomo di San Lorenzo, snodandosi in basso lungo le vie e toccando la chiesa dell’altro patrono Sant’Ercolano fino al tempio di San Costanzo, appena fuori dalla Porta San Pietro. Così tutti e tre i nostri Santi patroni verranno accontentati. Oggi il lungo corteo porta con sé un grande messaggio di Pace, come afferma il nostro Arcivescovo e Cardinale Gualtiero Bassetti, volto a “ salvaguardare e accrescere la pace e la tranquillità della città di Perugia e di tutto il mondo”.

 

VENERATO ALLA DATA DEL 29 GENNAIO nel Martyrologium Hieronymianum (Martirologio geronimiano), antico catalogo di martiri cristiani attribuito a san Gerolamo, di Costanzo vescovo di Perugia si afferma che il lungo martirio si concluse con la decapitazione in un luogo vicino alla città di Foligno. Nella Riforma di Gregorio XIII “sotto il riferito giorno” è scritto espressamente “Costanzo vescovo e martire di Perugia, il quale visse con i compagni sotto Marco Aurelio Imperatore, che per la difesa della fede la corona del martirio acquistò”. Nel Dizionario Universale delle Scienze Ecclesiastiche, compilato dai Padri Richard e Giraud, edizione del 1843 e poi “voltato in italiano”, si legge “ decapitato per fede vicino ad Ispello o ad Foligno “. Mentre Adrien Baillet ecclesiastico, teologo, bibliotecario francese nel 1600 scriveva: “ Il suo culto in Italia è antichissimo e vi è ancora una chiesa del suo nome vicino a Perugia ed un cantone di paese vicino a Foligno che chiamasi la contrada di S. Costanzo” .

 

LA PRIMA FETTA DI TORCOLO e bicchierino di vinsanto connesso, è consumata al Frantoio Batta, a Perugia zona san Girolamo, dove si potano gli olivi. Lontani i tempi del proverbio “ san Costanzo della gran freddura”. Oggi la temperatura si attesta attorno ai 14 gradi e le piante vengono potate almeno di quei rami collaterali e di quella chioma che deve godere della luce e dell’aria. E nella pausa, alle 9.30 di mattina, si fa una grande colazione insieme ai potatori con torcolo e vinsanto. Con Giuseppe che parla del vinsanto di casa che ha almeno 15 anni e con Paolo che mostra la foto del suo bulldog: mamma e creatura vicino. Insieme a Giovanni, Devis e Fausto che sovrintendono il tutto, con Cristina che serve il necessario caffè finale. Con Giuliana e Giovanni padroni di casa e nonna Lidia, 99 primavere, la più anziana frantoiana umbra.

 

ANCORA TORCOLO, la seconda fetta della giornata è gustata nella grande sala della Ex Chiesa di Santa Maria della Misericordia in via Oberdan, ora realtà museale,  collocata originariamente al centro dello "Spedale di Santa Maria della Misericordia" che prese il nome dall’omonima confraternita fondata alla fine del duecento. Oggi si inaugura qui la grande mostra di foto degli ospiti della "Residenza di Ospitalità per anziani Fontenuovo", che ha appena festeggiato i suoi 130 anni di fondazione, con i miracoli che gli operatori di questo ente di assistenza compiono ogni giorno per gli anziani malati di demenza senile e Alzheimer, rallegrando, coinvolgendo e riattivando con disegno, musica, danza e un nucleo di riabilitazione sensoriale i loro ultimi scampoli di vita e alleviando così anche l’esistenza dei parenti più stretti. E appaiono, tra le altre, anche le foto del "giardino sensoriale" presentato alla recente Expo di Milano. I torcoli quest’anno hanno infatti invaso anche le case di riposo e i centri di assistenza per anziani di Perugia, come affettuosi collanti da sempre della nostra identità cittadina, offerti dalla Federazione panificatori di Confartigianato Imprese Perugia.

 

LA MIA TERZA FETTA è quella offerta a tutti i perugini accorsi a festeggiare il patrono appena fuori del Palazzo dei Priori , sede del Comune lungo Corso Vannucci, da oltre 25 aziende di panificatori aderenti a Confcommercio, Cna, Confartigianato, Università dei Sapori e Associazione italiana Sommelier dell’Umbria con i suoi aderenti che preparano i bicchierini di vinsanto. Rimane ora la visita a un antico borgo cittadino, il Borgo Bello, dove si festeggia anche qui con il torcolo, ma anche con la tradizionale “Grande Fiera di san Costanzo” , organizzata dal consorzio Cosap 99 e allietata dalla musica della street band “ La cantina del zi’ Socrate”. Nella Ex Chiesa di Sant’Anna una bella mostra parla del Borgo, delle sue iniziative legate alla vitalissima Associazione Borgo Bello, e del tempo che fu mostrando un’ aia contadina con i covoni, una antica trebbiatrice e una vecchia macina, tutti modelli in miniatura, ma funzionanti.

 

CONTEMPORANEAMENTE nello storico rione di Monteluce, molto caro ai perugini e ora arricchito dalla affascinante piazza del Centro polifunzionale “Nuova Monteluce”, la pasticceria "Antica Perugia" sta creando il torcolo gigante, il “ Torcolone ”, che sarà offerto nel pomeriggio a tutti i cittadini e agli studenti della nostra Università per stranieri dall’Associazione Monteluce insieme all’Avis.

 

Perché, per noi perugini, è anche la festa del torcolo di San Costanzo, il “principe dei torcoli”, così nostro e tradizionale nella forma di ciambella, un pane dolce delle feste arricchito da quegli ingredienti che lo fanno unico e inimitabile: anice, cedro candito, pinoli, uvetta.

 

E la figura del Santo nella Chiesa fuori Porta San Pietro, come vuole l’antica tradizione, farà invano l’occhiolino alle “ragazze da marito” che, pur di non sposarsi, si gireranno dall’altra parte fingendo di non aver visto nulla….

 

marilena badolato      Perugia, il 28 e 29 gennaio di sempre

 

 

AUTHOR - Marilena Badolato