PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI- ASSISI: SIDERA LE STELLE, DI VITTORIO CONTINELLI. STORIE MAI ACCADUTE MA SEMPRE CREDIBILI.
VITTORIO CONTINELLI, fantastico interprete, regge da solo e con soltanto una sedia sul palcoscenico e per oltre un’ora questo affascinante discorso sul mito. Un “racconto teatrale” appassionante, un lungo excursus sui nostri eroi mitologici, con i difetti, le passioni, le astuzie, le sofferenze di noi umani, solo amplificati dall’essere essi delle deità. Una storia quella mitica che ha appassionato per secoli aedi, cantori, poeti a tramandare quello che l’ inverosimile vero poteva narrare. Che nascondeva in fondo i sogni e le speranze di noi poveri mortali.
IL MITO, così stupendamente interpretato, si attualizza nel presente, così lontano da quelle “versioni latine e greche” che abbiamo studiato al liceo e che ritroviamo nel racconto, ma come per miracolo, fresche, vivide e attualizzate. “Discorso sul mito” è un progetto teatrale diviso in sezioni e “Sidera le stelle” prende nome e avvio dai siderantes, i soldati che aspettavano, sotto le stelle, i compagni rimasti indietro sul campo di battaglia. E sotto il cielo notturno, osservavano le luci e le costellazioni in atteggiamento di attesa pieno di desideri, speranza, nostalgia, inquietudine.
NE NASCE IL RACCONTO di un cielo popolato di angeli, demoni, deità, costellazioni dello Zodiaco tramandate dalla tradizione dei classici: l’origine, il movimento, i loro nomi che si collegano ai miti più belli. Ariete e la storia di Giasone e il vello d’oro o quella di Giove che si trasforma in qualunque figura pur di conquistare in modo astuto e fulmineo le fanciulle di cui si innamora, diventando persino “ un toro bianco, enorme, bellissimo, con il pelo liscissimo e i cornini delicati” per avvicinare Europa che gioca con le ancelle in riva al fiume e rapirla per farla sua. O ancora il racconto legato al segno del Leone rappresentato dalla storia di Eracle della cui pelle- trofeo della fiera si riveste, e via avanti con tutti i segni zodiacali e le storie più emozionanti. Quella di Callisto, la più bella, di cui si innamora perdutamente Zeus e la insegue e sbuca da ogni dove “ dalle caverne, dagli alberi, con ogni metamorfosi possibile” finchè non diventa Artemide, la dea della caccia, a cui la fanciulla era dedicata. Così da poterla accostare senza timore , “sempre più vicina sempre più accanto, finchè non la abbraccia amichevolmente e poi amorevolmente fino a rivelare le sue sembianze e possederla finalmente, per poi sparire e tornare da Hera”. E Callisto piange perché aspetta un figlio da questa unione e per questo viene scacciata dal gruppo delle ninfe di Artemide. Nasce un bambino bellissimo, Arturo, ed Hera, moglie di Zeus, per vendicarsi la trasforma in un grande orso. Il bambino ormai giovinetto e cacciatore insegue quest’orso bellissimo per ucciderlo, non sapendo che è sua madre, ma Zeus e Artemide stessa lo proteggono facendo deviare le frecce e l’orso si rifugia nel giardino sacro dove è vietato entrare ai mortali, ma il figlio lo insegue anche lì e così muore. Zeus, impietositosi da questa storia, li trasporterà allora in cielo trasformandoli nell’Orsa Maggiore.
ALTRA STORIA DA INCANTAMENTO è quella del folle volo di Fetonte, figlio di Apollo, a cui il padre non può negare la richiesta di poter guidare, almeno per un giorno, il carro del Sole. Ma Fetonte, inesperto, non riesce a governare i cavalli che, imbizzarriti, corrono all'impazzata per la volta celeste: prima salendo troppo in alto, bruciando un tratto del cielo, poi deviando e puntando dritti verso la terra. Il carro impazzito percorre tutto il cielo in lungo e in largo seminando scintille, fuoco, polvere e poi giù in picchiata verso i fiumi, le montagne, le città. La terra si spacca, si creano deserti, il mare si ritira e tutto brucia. Fino a che Zeus, riunito il Consiglio degli dei, non decide di scagliare un suo fulmine contro il Carro per arrestarne la corsa infernale. Così il Sole precipita in mare, Fetonte muore e l’ Eridano accoglie il suo corpo. E’ il grande fiume Po.
Un progetto interessante, fresco, attuale, di “Discorso- Racconto sul Mito” per spettatori di qualunque età e soprattutto da rappresentare nelle scuole per far capire che la storia, nelle sue infinite e imprevedibili varianti, sembra in realtà ripetersi da millenni nelle profondità recondite dell’animo umano.
Perché, come racconta l’autore, sono “storie mai accadute ma sempre credibili”.
PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI- ASSISI
Stagione Teatrale 2015- 2016
VITTORIO CONTINELLI- DISCORSO SUL MITO#6 – SIDERA, LE STELLE
Di Vittorio Continelli
marilena badolato