EUROCHOLATE 2016: CON CHI? LA FONTANA.
PIAZZA IV NOVEMBRE, UN TEMPO PIAZZA GRANDE, oggi è chiamata dai turisti Piazza della fontana che in effetti è il nostro assoluto gioiello: amato, controllato con occhio vigile e amorevole, difeso, come si fa con un figlio ormai grande, ma sempre da proteggere, non visti, in fondo al cuore. Dove i perugini si sono sempre riuniti e ritrovati nelle grandi occasioni e dove svettano, di bianca bellezza, le sculture di Nicola e Giovanni Pisano che hanno rappresentato la vita della nostra città, quella medievale ma anche la storia della latinità con i suoi miti. I Mestieri e le Arti, le attività agricole legate ai cicli delle stagioni, i personaggi illustri di quel tempo, con il Grifo e il Leone affrontati, un po’ proprio come il Duomo e il Palazzo comunale, che si fronteggiano da sempre a simboleggiare ancora oggi elementi di identità cittadina. Una enorme costruzione ne copre un po’ la visuale in questi giorni di Eurochocolate ed è come se ci mancasse un po’ l’aria almeno provenendo da via Calderini. In mezzo troneggia il “nuovo mondo” quello della tecnologia, quello dei selfie, chè non poteva essere altrimenti visto che questo luogo è stato da sempre sito principe per scattare foto. In questi giorni migliaia di persone si sono fotografate davanti a una grande tavoletta di cioccolato, ma poi sono scese, potete crederci, per fotografarsi anche davanti alla celebre fontana, o sulle scale di Palazzo dei Priori o sulla grande scalinata del Duomo a catturare gli ultimi sprazzi di sole quasi novembrino. Fotografando quindi, insieme al cioccolato, anche la nostra storia.
PIAZZA SUPER TECNOLOGICA CON QUESTI "SELFIE", cioè il fotografarsi insieme a…, e cioè Con chi? Con la fontana che è lì accanto, testimone immutabile dal 1275 circa, e che se la ride felice, fotografata da sempre, ripresa in filmati più o meno amatoriali, in rudimentali macchine fotografiche e antiche cineprese, e testimone oggi anche della vita e del nuovo progresso tecnologico. E di quello che nei secoli sarà.
"Nicola Pisano muore....dopo aver formato la scuola di scultori che domineranno l'epoca. Da lui hanno appreso che l'arte plastica può raggiungere, come nell'antichità, un'altezza di espressione magnifica per mezzo della copiosità e la pienezza delle figure " A. Chastel (Storia dell'arte italiana)
marilena badolato