IL PRESEPE NEL MONDO E’ NAPOLETANO: THE NEAPOLITAN CRECHE AT THE ART INSTITUTE OF CHICAGO. LIBRO DI BELLENGER E ROMANO.
IL PRESEPE NAPOLETANO è apparso persino sulle pagine del “New York Review of Books”. Sul prestigioso quotidiano newyorkese è stata pubblicata la recensione di Garry Wills, storico e studioso dell’arte e uno dei più autorevoli critici americani, al libro The Neapolitan Crèche at the Art Institute of Chicago (Il presepe napoletano dell'Art Institute di Chicago), scritto da Sylvain Bellenger, direttore del Museo di Capodimonte di Napoli e Carmine Romano, dottorando alla Sorbona di Parigi, e Jesse Rosenberg professore associato di storia musicale alla Northwestern University.
La recensione di Willis esamina scrupolosamente la storia della Natività, partendo da quella voluta da San Francesco, soffermandosi poi sul ruolo dei Gesuiti nella diffusione del gusto barocco del presepe e sulla importante tradizione presepiale della corte dei Borbone di Napoli. L'usanza di allestire il presepe per il Natale ebbe un grande impulso alla corte borbonica: ad essa partecipavano non solo gli artisti e gli artigiani, ma tutte le dame di corte e persino le principesse, abilissime nel confezionare gli abiti per i pastori, le ricche dame o i mercanti georgiani vestiti all'orientale, con sete multicolori e gioielli in filigrana e coralli. Nella tradizione di Corte, le figurine erano poste sul cosiddetto scoglio, una struttura di sughero sulla quale venivano organizzate le diverse scene della raffigurazione della Natività. L’abbigliamento dei pastori costituisce oggi un documento prezioso per la storia del costume dell’epoca.
NEL LIBRO gli autori indagano sulla figura del presepe napoletano nel contesto della storia dell'arte e della musica e sullo specifico rapporto tra la tradizione napoletana e il presepe, presentando le scene, le singole figure, le tipologie dei personaggi raffigurati e il loro significato sociale, storico e religioso. Il presepe dell'Art Institute di Chicago, oltre 200 pastori della metà del Settecento napoletano, fu allestito nel 2014 per volontà di Sylvain Bellenger, direttore del Dipartimento di Arte europea medievale e moderna del museo di Chicago e dal novembre 2015 alla guida del Museo di Capodimonte.
IL MAESTRO RICCARDO MUTI, che a Chicago dirige la Symphony Orchestra, è stato uno dei primi ad ammirare il presepe e ha firmato anche la prefazione al libro di Bellenger e Romano sul presepe napoletano. “ Le vie, le piazze, i vicoli, le case del presepe napoletano sono legati alla mia infanzia: è il ricordo dei profumi del Natale dei mandarini, delle arance, dei broccoli che cucinava mia madre…Mentre i templi e le rovine del presepe napoletano rappresentano la grecità, la latinità, la storia, il bambinello rappresenta la nuova nascita, l’eterno divenire. E’ un messaggio universale. Fuori del tempo, fuori dello spazio, fuori della storia e può rappresentare veramente il nuovo mondo, il nuovo futuro, la nuova speranza”.
Sylvain Bellenger, Carmine Romano, and Jesse Rosenberg, with a preface by Riccardo Muti, The Neapolitan Crèche at the Art Institute of Chicago (Chicago: Art Institute of Chicago, 2016).
marilena badolato