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PRODOTTI FUORI DEL COMUNE. LA ROVEJA E LA SCIENZA 1 parte FACOLTA’ DI AGRARIA PERUGIA

Ars sine scientia nihil est

Iniziamo allora con la Scienza: il contributo di studiosi che hanno condotto lunghe e approfondite ricerche su Roveja e Lenticchia, i prodotti  del nostro territorio descritti nel libro Eat Parade di Bruno Gambacorta. Produttori di paesaggio potremmo definire questi  illustri docenti. Spetta a me introdurre e coordinare questa presentazione dell’ Umbria del Saper fare, che sa di storia, sa di tradizione, di passione e impegno. Si snoderà  attraverso tre percorsi tappa: prodotti, personaggi, e ricette fuori del comune. La mattinata sarò dedicata ai prodotti fuori del comune, le nostre leguminacee saranno esaminate dal punto di vista scientifico, di marketing e in abbinamento con erbe spontanee e montane. Così piccoli territori, Civita di Cascia e Castelluccio di Norcia, in una importante pubblicazione enogastronomica, piccole frazioni di pochi  abitanti così famose per prodotti del territorio. Saluto di benvenuto del Preside della Facoltà Prof. Francesco Pennacchi, e saluto della Provincia di Perugia da parte dell’Assessore Domenico Caprini.
Inizia questa giornata che sarà un mix di acribia tecnica e volo pindarico: formule chimiche, etnobotanica, aromi e profumi, numeri cifre e gusto.

MATTINA: AULA MAGNA FACOLTA’ DI AGRARIA. Prodotti fuori del comune  1° parte

Apre il Prof. Mario Falcinelli con Aspetti genetici delle colture tipiche della Regione Umbria. Scorrono le immagini del lungo lavoro svolto da questo qualificato team di appassionati esperti del Dipartimento di Biologia Applicata. La nostra Umbria e i suoi prodotti tipici Lenticchia di Castellucco, Roveja di Civita di Cascia, Farro di Monteleone di Spoleto, Fava Cottora di Amelia, Zafferano di Cascia, Fagiolina del Lago Trasimeno, Sedano nero di Trevi, Patata rossa di Colfiorito, Cipolla di Cannara. La tipicità è dovuta a più fattori: Usi Storia Tradizione Ambiente, questi elementi insieme costituiscono la fisionomia di un prodotto tipico. Dopo la ricerca, ha luogo l’archiviazione presso la banca dati dei semi per il loro studio genetico: osserviamo ad esempio il Farro, e il suo grado di similarità genetica. Viene messo in evidenza il ruolo dei produttori. L’importanza, il valore dei produttori, il tesoro del sapere tramandato. Sono il tramite per la conservazione del prodotto storico per la sua tipicità e integrità. Grazie al loro lavoro e cura e costante amore per la propria terra.
Segue il lavoro del Dr. Enzo Torricelli su Aspetti genetici della roveja di Civita di Cascia. La roveja è il Pisum sativum subsp. Sativum var. arvense ( L) Poir. 2n=2x=14 . Prevalentemente autogama. Diffusa, anche spontanea, fino agli anni ’60 in tutto l’Appennino centro-meridionale. Usata come foraggio e per l’alimentazione umana. In Umbria la produzione è concentrata a Civita di Cascia e a Castelluccio di Norcia. “ Un giorno trovammo nella cantina di casa un barattolo di semi: rossicci, marrone, verde scuro, tre etti in tutto; sul foglietto che li accompagnava c’era scritto” roveggia”…Abbiamo chiesto alle persone anziane, tutte la conoscevano sotto il nome di roveja e tutte ci dicevano: lasciate perdere. Ma le donne sono portatrici di semi e non lasciano perdere. L’abbiamo vista crescere, fiorire, maturare e allettarsi per terra dal peso dei baccelli. Per coltivare la roveja ci vuole pazienza, per raccoglierla si devono riunire le forze di tutta la famiglia.” Silvana Crespi e Geltrude Moretti
1998-Primo anno di coltivazione 33 g. Secondo anno 6 kg. Nell’anno 2000 seminati 50 kg, ottenuto 0,10 tonnellate. Attualmente nel comune di Cascia vengono prodotte 5.0 t su una superficie di 15-16 ha. Guardiamo l’immagine di Civita di Cascia prima e dopo il terremoto con le casette ricostruite…come quelle del mare aggiunge Silvana Crespi.

continua-

marilena badolato                         maribell@live.it

AUTHOR - Marilena Badolato