Blog

IL CADORE: I ROSSI E I VERDI DI TIZIANO.

CASUNZEI  canederli, strudel, serendipità nel piatto.  Farciture di rapa rossa in scrigni di pasta o invitanti polpette verdi d'erbette e persino un dolce con quello che c’era in casa, mele, frutta secca e poco altro. Di gente di montagna che poneva nella tavola delle feste sempre un posto vuoto, per l’ospite inatteso che era benvenuto. Allora si creava qualcosa con il latte e il burro e i formaggi profumati dal verde di malga, con lo speck, quel prosciutto appeso al fuoco dei camini sempre accesi, con quel pane duro segaligno, chiaro e più scuro, grigio di antichi sfarinati grezzi e ruvidi, e persino nero con farina  di carrube, tenuto in magiche rastrelliere, sano e buono. Qualcosa con quelle mele, quassù così abbondanti , e con le erbe selvatiche, così verdi, dove regina è l’ortica, sfuggita dai più e amata nel piatto. Qualcosa con quella farina di “granoturco”, strano nome, che scendeva a pioggia in quel grande paiolo che fino in  fondo poi si  raschiava, a salvare e gustare anche quel sottile strato croccante che rimaneva sulle pareti: oggi a creare gustose chips come appetizer d’antico profumo e di nuova veste.

 

CADORE di monti bianchissimi che rosso fuoco diventano al sole di sera, di laghi dai tanti colori, di verde, di azzurro, di grigio vestiti, oggi d’autunno circondati da rosse foreste di abeti,  e boschi  per “andare a porcini e finferli” i funghi gustosi, unici e rari. Storie di vita, di gente rocciosa, forte e riservata, ma accogliente in quei rifugi che ospitavano un tempo alpinisti stanchi e oggi turisti in cerca di pace e ristoro dal caos cittadino. Piatti  robusti, robuste bevute, ai pellegrini di ieri ai vacanzieri  di oggi.

 

E COLORI ANCHE NEI GOLOSI PIATTI  dello chef del ristorante del Park Hotel Franceschi di Cortina d’Ampezzo: Casunzei all'ampezzana - Crema di carote e piccoli fili di porro in frittura - Crespella all' ortica e brie - Farro risottato alle erbette  con panna di mandorle - Flan di radicchio con salsa al pomodoro e pinoli -Tagliata di manzo con funghi porcini e patate  spadellate - Entrecote di vitello con mattonella di rucola pomodori pachino e olive taggiasche. E dolci rustici a concludere il pasto: di fragoline e profumati mirtilli, di mele, di carote, di frutta secca che si mescola a spezie a creare energia, e a cioccolato, e grappa di rosa canina, di frutti di bosco, di corniolo…

 

 

CHE FORSE TIZIANO,  nato a Pieve di Cadore, abbia riprodotto nelle sue tele in quei  colori così duttili e sensibili alla luce (maestro del “perfetto colorire” che arriverà a plasmare anche con le dita) i verdi e i rossi dei suoi splendidi luoghi natii, conservando nella mente e nel  cuore i suoi cari tramonti e questa singolare creatività della gente di montagna legata agli elementi della Natura? Chissà…

 

 

 

"[...] essendo ancora fanciullo, sul muro della casa paterna effigiò l'immagine di Nostra Donna (la Madonna), valendosi per colorirla del succo spremuto dalle erbe e dai fiori: e tale fu lo stupore, che destò quella primizia del suo genio pittorico, che il padre stabilì di mandarlo col figlio maggiore Francesco a Venezia presso il fratello Antonio, affinché apprendesse le lettere e il disegno.” (Francesco Beltrame, Cenni illustrativi sul monumento a Tiziano Vecellio, aggiuntevi la vita dello stesso, 1852)

 

 

marilena badolato

 

 

 

 

 

 

 

AUTHOR - Marilena Badolato