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I MOSTACCIOLI NELLA INTERPRETAZIONE DEGLI ALLIEVI DELL’ISTITUTO ALBERGHIERO DI ASSISI.

I MOSTACCIOLI nelle mani di giovani futuri chef. I ragazzi delle V classi B e F Enogastronomia dell’Istituto Alberghiero d’Assisi, guidati dalle validissime insegnanti Proietti  e Manna, alla prova dei fornelli  d’autore.  Creatività, passione, perizia, manualità nel preparare questi dolcetti cari a Francesco e che uniscono nella storia, in nome di una profonda amicizia, il Santo a Jacopa dei Settesoli.

 

STA A NOI- con me in giuria Raffaella Bartolucci, organizzatrice dell’evento “1200: un Simbolo che lascia il Segno” qui nella bella localizzazione del Palazzo del Perdono di S. Maria degli Angeli e il presidente della Proloco angelana Francesco Cavanna- giudicare le due squadre che si contenderanno il premio ambito. I manufatti in gara saranno: i mostaccioli in una duplice versione tradizionale-  farina di farro, mosto, miele, noci, anici - e invece- farina di grano antico, vino cotto, miele, mandorle, cannella. Come grasso è stato utilizzato olio evo, ben presente in questa zona, per una odierna, contemporanea, importante salubrità. E alcuni di questi sono stati tuffati in quel cioccolato fondente che entra prepotentemente in ricette settecentesche.  Insieme a due creazioni che vedono i mostaccioli come ingrediente di nuovi dessert pensati proprio per questa occasione.

 

COSI’ la  prima squadra, capitanata da Tommaso  Pettirossi, consegna all’assaggio 3 interessanti bicchierini finger food dove i mostaccioli sono tuffati in una crema pasticciera abbinata a diverse interpretazioni: alla lavanda (ricordando la lavanda di Assisi nella storia  di ieri e di oggi), delicati e molto interessanti;  al mosto, dove il biscotto è perfettamente integrato con la sua  bagna; al vinsanto di maggior nerbo in bocca (a ricordo di un  vino di uva appassita presente in tutte le nostre case). Bella e validissima idea, offerta come piccolo assaggio  facilmente fruibile dai numerosi  turisti che affollano  Santa Maria degli  Angeli e Assisi.

 

LA SECONDA squadra capitanata da Chiara Scacciatelli, offre un piatto  che è un acquerello di sapori,  colori e storia: pennellate di  cioccolato,  come pentagramma, racchiudono le note- piccole bacche golose di  frutti di bosco- a significare il bellissimo e  celebre Cantico della Creature di Francesco.  Chicchi di melagrana riportano al nostro Medioevo e smorzano con il loro acidulo il cheese cake che rappresenta il dolce principale. Il rombo del mostacciolo,  che qui ritorna ben delineato, è  composto  da una  base di bisquit di mostacciolo, gradevolissimo, sormontato da un formaggio spalmabile e da una  glassa di rossa melagrana. A guarnizione le trame azzurre del ricamo Punto Assisi , che ritorna nelle tovaglie che adornano di bellezza e perizia tutta la sala. Superiormente una  cialda zuccherina come vela  che porti lontano nel mondo il messaggio di pace di Francesco. Un piatto simbolo  che si aggiudica il premio.

 

Due classi di alunni e alunne della Scuola primaria di Santa Maria degli  Angeli assistono alla storia e alla gara e assaggiano quei piccoli rombi di gusto che ricordano i dolcetti che preparavano e preparano ancora oggi le nonne. Quelli di casa, di lunghissima tradizione assisana.

 

IL MOSTACCIOLO COSI’, esistente da tempi antichissimi come dolce della vendemmia collegato al mosto, acquista nei secoli con la storia di Francesco e di "Frate Jacopa" che troviamo nei Fioretti ma anche nelle Fonti francescane,  una rapida e prepotente diffusione  che regala  una universalità a questo dolce manufatto  e direi un imprimatur alla città di Assisi. Infatti non un dolce postumo e dedicato dalla devozione popolare a un santo o al suo martirio, una  delle tante “sante  pietanze”, ma un dolce che appare presente nella vita del  santo e da lui stesso  apprezzato e indicato come simbolo di fraterna amicizia da perpetuare anche dopo la sua morte.

 

 

marilena badolato

 

 

 

AUTHOR - Marilena Badolato