AD ASSISI E’ DI NUOVO CALENDIMAGGIO.
L’ANTICA SFIDA SI RINNOVA con il “rinnovellar del maggio”. Rituali di risveglio della natura che percorre i suoi cicli perenni e degli uomini che esultano per la fine dell’ingrato inverno e per il miracolo che si ripete. Ogni anno assistere al Calendimaggio con occhi nuovi per sognare. Chi sarà la nuova Madonna primavera, colei che nel volto e nel portamento è quel “fiore in boccio”, la madrina della festa, chi quest’anno sarà eletta a rappresentare capricci, sole e nubi, fiori, profumi e colori dopo il buio, monotono, monocorde inverno, unita alle sorti di quell’arciere che vincerà nei giochi di sfida? Come regalo l’eletta avrà la “rosa di maggio”, forse la rara rosa di Grasse, paese occitanico che ricorda i rapporti tra Assisi e la Provenza medievale? Calendimaggio, la sfida più bella e sentita della nostra terra, proclama il banditore. Dalle vie laterali tutti son pronti, entrano i musici…Amore puro e amor profano per accogliere la novella florida stagione…e gareggiano insieme rime e versi che sono steli e foglie dei fior de’ poesia …chè nostra poesia è letizia. Inizia il rullio dei tamburi, sfilano in costume i nobili della Magnifica Parte de Sotto e della Nobilissima Parte de Sopra in bellissimi paramenti che sembrano giungere direttamente da un Medioevo reale e fantastico nello stesso tempo. Zefiro torna… e il vento si è alzato di nuovo, ma freddo, in queste strane giornate di maggio. Bel colpo d’occhio della gradinata nella grande Piazza, dove il tifo è tanto in curva sud che in curva nord: sottosottosottosotto, incitano i contradaioli, sopresopresopre rispondono gli altri di rimando. Cambiano le Parti, cambiano solo i colori dal blu al rosso. Da lontano arriva il suono di tamburi, si preparano i tappeti di Parte… A gioventù e beltà si renda omaggio, gli arcieri dimostreranno il lor valore baldi e fieri…Arrivano i tamburi, perchè da secoli in Piazza ce viene chi vol far Festa…La miglior gioventù della città de Ascesi proseguirà la sfida con giochi di destrezza e di possanza …alla parte vincitrice si darà facoltà di eleggere la Regina della Festa. Che si dia cominciamento… Si parte per le gare! C’è un arciere più bravo, è abbinato a una Madonna, una splendida Primavera veramente in fiore.…Popolo di Ascesi, in virtù della vittoria dei Giochi medievali della Parte de Sotto di Messer Marino de Valecchie, (Marino Fabbietti), proclamiamo Madonna Primavera Monna Alessia Aristei. La Parte de Sotto ha da stasera e per una anno la sua ragazza più bella, Madonna Primavera. Il Sole, in alto, ringrazia. Non è più solo, che la Primavera (finalmente!) abbia inizio.
LA TENZONE VERA E PROPRIA è tra storia, immaginazione e sogno che diventa azione scenografica e perizia tecnica e che porterà ai momenti finali e più intensi con l’assegnazione del Palio. Chè il Medioevo del Calendimaggio di Assisi è nei costumi e nelle scenografie, miracolosamente anche nei volti. E’ come se ogni cittadino di Assisi improvvisamente diventasse un tutt’uno coi fondaci, con le viuzze, con le pietre della sua città, camaleontico protagonista di scene e rievocazioni. Come emergono, magicamente nascosti per tutto l’anno, e miracolosamente rinnovati nelle scenografie, materiali per le scene, per i costumi e per i cortei, così ritornano volti ed espressioni antichi. I suoni, i profumi si spalmano dappertutto, uscendo da taverne odoranti di aromi noti di vino e colme di persone che a malapena riescono a contenere. E i cortei del giorno si arricchiscono di scene colorate, di temi legati a castelli o a tornei d’arme e a barche infernali colme di demoni neri che si mescolano ad eleganti navi di sultani che rapiscono fanciulle e a paladini che volano a riconquistarle, affrontando il mare in tempesta: decine di lunghi teli di azzurro più intenso o più lieve, agitati da leggiadre fanciulle a simulare le onde. E i cortei della notte vivono di emozionanti giochi di fuoco mentre le vie della città sono illuminate da fiaccole, chè così sarà stato ai tempi dei tempi del “c’era una volta” E le gare non iniziano fino a che anche l’ultima luce della piazza non sia stata spenta e il luogo rimanga illuminato soltanto dal fascino della notte.
TRA LA TORRE DEL POPOLO E LA FONTANA DEI TRE LEONI si compie l’ultimo rituale, quello della storica e filologica sfida canora. Calendimaggio, teatro in movimento, musica e poesia, ma anche vita amore lotta desiderio gioia libertà bellezza forza e riconciliazione nell’accettazione della vincita della Parte avversaria. E’ ormai notte fonda quando il Maestro de Campo sventola il fazzoletto blu decretando la vittoria della Nobilissima Parte de Sopra e sarà festa grande per tutta la notte.
Calendimaggio, non solo uno spettacolo, ma una avventura, non solo una rievocazione, ma una passione, una appartenenza e un viaggio…
marilena badolato