” ALLA FIERA DI SAN FELICE”, A MONTELEONE DI SPOLETO,”AGNELLE PER FARRO”
Il 7/8 luglio a Monteleone si festeggia San Felice con una bellissima storica Fiera di San Felice, mercato delle bestie e delle merci: era la fiera della transumanza, tornavano le bestie dai luoghi invernali e venivano vendute, ma non pagate, scambiate come baratto, con merci e prodotti legati alla terra, “agnelle per farro ”. Oggi saranno anche stand gastronomici, fiere d’animali e di prodotti storici e tipici, rappresentazioni allegoriche, gare culinarie e mostre di cavalli, animali da salutare compagnia, da passeggiate in montagna a contatto con la natura, negli innumerevoli percorsi e passeggiate di Monteleone a piedi e a cavallo. La via del Ferro, per visitare la zona e le grotte delle antiche miniere; la via del Castelliere, per vedere una fortezza pre-romana del VII-VIII a. C; la via del Capitano, il luogo di ritrovamento del famoso Carro e di altre 42 tombe a pozzetto di epoca protovillanoviana; il Parco Madonna delle Grazie, per visitare la chiesetta della Madonna delle Grazie; la via delle Genziane, sul Monte Motola; la via del Laghetto, sul Monte Aspra. E poi Farro per tutti, ovviamente, nei vari ristoranti e agriturismi della zona a gustare antiche e nuove ricette che saranno poi giudicate da una giuria di esperti: minestre, zuppe, farrotto, pasta, sformati, polentine, dessert al cioccolato e farro soffiato. Farro dappertutto qui a Monteleone, ma quello speciale, vitreo, il primo dop europeo, il Triticum dicoccum durum, quello dal colore più scuro, lui e la sua farina, e un sapore diverso, più buono, più vero e ad elevata tollerabilità. Farro antichissimo scoperto anche nella tomba della famosa Biga, del VI secolo a.C. periodo di splendore etrusco, sicuramente tomba di un principe o di un alto funzionario, morto e sepolto qui, sul Colle del Capitano. Biga bellissima di fattura greco-ionica, l’originale è al Metropolitan Museum di New York, anche se pure la copia esposta e visitabile qui è vera, fatta dagli artigiani di Monteleone su calco originale. La zona di Monteleone di Spoleto risale a circa 200 milioni di anni fa, quando le rocce che costituiscono i sistemi montuosi appenninici cominciarono a formarsi emergendo dai fondali di un mare caldo e poco profondo che ricopriva queste parti. Che questa pianura, formatasi per successive sedimentazioni e varie stratificazioni in epoche protostoriche, sia stata fertilissima ben lo sapevano i primi abitatori, i Naharaci, autoctoni della Valnerina, gli abitanti del sacro fiume Nahar, l’odierno Corno, e poi gli antichissimi Umbri, che Tito Livio attesta tra le più antiche popolazioni italiche, gli Etruschi, i Romani i Celti, i Longobardi, che tutti e tanti popoli passavano da queste parti, importante fascia appenninica di comunicazione tra il Mar Adriatico e il Tirreno, la famosa strada dei due mari, importante luogo di estrazione di metalli, importante fertilissima regione.
Questo è Monteleone, borgo ricco di storia magica racchiuso tra le sue bianchissime mura, feste, ricorrenze religiose, incontri di gusto, sport. E’un Ecomuseo questo paese della Valnerina, dove cultura, storia, tradizioni, tipicità, gusto, si incontrano e si tramandano: dove tutta la popolazione partecipa a conservare e valorizzare i propri beni culturali e naturali, per mantenere la memoria collettiva di una comunità e del suo territorio. Quest’anno per la Fiera di San Felice, ripercorrendo le vie della tradizione, ma vestendosi di nuovo, Monteleone di Spoleto metterà in piazza i suoi migliori prodotti.
A Monteleone di Spoleto, 1000 metri di bellezza, per gustare piatti a base di farro e bere un bel Caffè al farro al Bar del Borgo di Alfredo Ceccarelli, che dopo aver girato tutto il mondo è tornato al suo amato paese. Nostalgia di un paese, nostalgia di un gusto.
Marilena Badolato maribell@live.it 04/07/2012