ANNIE FLORES: YO SALGO. IO ESCO, SCIOLGO I NODI
Yo salgo, io esco. Scappo da me dal mondo dagli altri. Cambio vita, cambio.
Esco, sciolgo i nodi. Abbandono il mio Universo per un nuovo Mondo, sempre o quando voglio.
Annie Flores, artista peruviana di Lima, legata e slegata da nodi e da lacci, costretta dal ricordo dagli affetti e liberata dal sogno: la familia e la pareja stringono il piccolo coniglietto, Annie – Bunny, ma non troppo, chè Lei sa bene come liberarsi, segno grafico di bambina, volontà di ferro. Ma el mar y el volcan e l’evasion y el viaje, sono i luoghi fisici e mentali per uscirne, per slegare quei lacci: bambolina- matrioska libera, i contenitori a incastro sono vuoti, bozzoli ormai inutili, di ceramica creati, a contenere un’Annie che è già lontana.
Inafferrabile artista, creativissima, in continuo movimento mentale, in queste incisioni, in queste stampe, appena visibili nelle tinte smorzate, ma enormemente graffianti nel segno deciso e nei messaggi, vergati persino col suo sangue o adornati dei suoi capelli. Nerissimi, veri. Quasi un percorso di coscienza con propri materiali organici, una specie di rito ancestrale: l’antichissimo mondo degli Inca, grande civiltà sovrana, ritorna nei profili, nei nasi, nei visi, in quei capelli veri intrecciati nel suo autoritratto su carta velina, ma immediatamente quell’antico mondo si attualizza nell’oggi, nei viaggi, nella curiosità di conoscenza diversa, nell’evasione.
Ne l’evasion y el viaje, il sogno, Annie parla di Annie con la sabbia di un’isola greca, non importa quale, è un’isola d’evasione, e allora importante è la sabbia, vera, riportata in piccole stelle puntiformi sulla carta, a coronarne il viso, un altorilievo del duemila. Il sogno continua ed è un sogno di un Lui, un principe azzurro, ma qui sarà bianco avorio, un lui sognato che esiste e non esiste, e se esiste è comunque mutilato di un pezzo della sua figura. Incisione chirurgica, escissione. E’ un uomo-manichino anatomicamente interpretato senza una parte, quell’epatos, per i greci importantissimo organo umano unico capace a rigenerarsi, e quindi condanna continua o salvazione, chissà, dove al suo posto, nel vuoto, è incisa la lettera A, iniziale del nome di Lei. Sogno ancora nella prossima incisione, dove lo sguardo della protagonista va verso l’oggetto del desiderio, il Lui che non c’è, desiderio di cuore-speranza, desiderio di cervello-immaginazione, desiderio di sguardo- illusione, mentre l’Annie protagonista è fatta di cera, muta statua di cera, figura diversa che emerge dal fondo tra immaginazione speranza illusione.
E il Lui ritorna anche ne la pareja, eros reale sublimato solo dal segno grafico e dal colore smorzato, ma autenticamente erotico: luoghi precisi, ma sfumati, dettagli nitidi comunicati per associazione: anche il bacio è raccontato in 4 segni, chiaro nel suo inizio e nella fine, il bacio dato e poi l’allontanamento. Oppure, a storia d’amore finita, un’Annie che scivola via dalle coronarie di lui, un cuore mostruosamente grande dal quale esce, a mo’di scivolo, una piccolissima bimba-annie delusa, ma intera, mai a pezzi. O in la familia dove la nostalgia e il legame di sangue, è scritto, disegnato, col suo proprio sangue. Annie ha disegnato la sua casa d’infanzia il verde che la circonda, beneamati alberi, il cane Bobby e il gatto Kitty e tutti gli oggetti interni a lei cari, come un’unica icona del suo sangue, tratto sottile e messaggio forte di appartenenza.
In chiusura, uscendo, un suo piccolissimo ritratto a francobollo, dopo il viaggio in Grecia: è un’Annie riconoscibilissima, come è adesso, e sotto, sempre a francobollo, un’Annie “anticata” fatta come un piccolissimo calco di gesso, metafora di un tempio, di una visitata classicità.
Insomma un’artista che è uscita dal bozzolo della sua identità-appartenenza, è uscita dal chiuso soffocante degli affetti, da qualunque laccio o legame in nome di una conquistata indipendenza, ma ricorda tutto, con passione affetto nostalgia sentimento, ma con grande maturo intelligente forte senso di libertà.
E questa libertà ce la comunica a noi oggi. Qui adesso.
ANNIE FLORES YO SALGO
6-16 LUGLIO/ JULI 2012
a cura di / curated by Gaia Toschi
Luoghi espositivi a Perugia:
Via dei Priori, 77 Disegni e Sculture, con orario 11.00 – 22.30
per contribuire ad un progetto globale di riqualificazione del Centro storico della città.
Piazza IV Novembre, 31 Stampe, presso Banca di Mantignana, con orario apertura banca
esposizione organizzata da rea, visual and contemporary art, associazione senza fini di lucro, nata per diffondere l’arte emergente contemporanea e incoraggiare un dialogo attuale e immediato tra artisti, pubblico e opere. Arte esposta anche in luoghi non convenzionali, spazi virtuali e fisici aperti e confinanti pubblici e privati abbandonati e in uso.
marilena badolato maribell@live.it 11/7/2012