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CAFFE’ SANDRI: BUONA PASQUA DALLA STORIA E DALLA CREATIVITA’ PASTICCERA CONTEMPORANEA.

BUONA PASQUA dalla storia e dall’arte e creatività contemporanea. Pasqua da Sandri, lungo corso Vanucci dal 1860, tra i Caffè storici italiani. Nel regno del pasticcere quel profumo zuccheroso, persistente e lieve nello stesso tempo che pare farsi promessa del dolce che verrà. E Daniele, con i suoi gesti nell’aria, con gli arnesi dell’arte è imponderabile nel fendere i fumi all’aprire dei forni e spiare quello che sarà. E una pasticceria, pur ottima, deve avere una trama, e per trama intendo una storia: un po’ di passato attaccato a un pezzo di futuro. E la bontà, anche mozzapapille, non basta quando la narrazione tace, poichè ogni dolce custodisce una curiosità e tanto lavoro: c’è dentro la capacità di comprendere l’umidità, il secco, la lievitazione e i grandi sapori. E il concept deve associare gourmandise, sostenibilità e wellness. E un dessert non deve incutere timore o suscitare rimpianti, ma rappresentare un momento di bonheur. Meno zucchero, meno grassi, più piacere, è la ricetta attuale. Insieme a bellezza.

 

 

NELLA piccola vetrina laterale fa bella mostra di sé una Ciaramicola, il dolce di Pasqua dei perugini e in un mio cartiglio la sua storia, in un divenire che parte dal 1400 sulla tavola di sponsali nobiliari, racconta un documento d’archivio, a sancire poi promesse di fidanzamento e infine come dolce scultura pasquale. Nei colori della nostra città: il rosso dell’Alchermes e il bianco della meringa. In versione piccolina diventa una ottima idea come segnaposto per la tavola di Pasqua, un boccone godurioso a fine pasto.

 

 

NELLA GRANDE VETRINA centrale alcune colombe, dalla lieve forma di carta intagliata dalle abili mani di Barbara Lachi e Ayumi Makita, le Grimm Twins, e quelle nella concretezza di dolce di Pasqua, “volano alte” pendenti le prime da invisibili legami e le seconde per suprema bontà. Soffici e delicate, ma di saporoso nerbo seguono la ricetta tradizionale della migliore arancia candita di Calabria, delle nostre mandorle italiane e dello zucchero di copertura, o ancora dei cubetti canditi di pesca di Saluzzo dalla lieve croccantezza al palato mescolate a champagne, oppure al cioccolato fondente a suggerire la lunga storia cittadina. Una emozione di gusto e estetica, chè questo devono regalarci i dolci dall’archetipico della loro storia. E la novità della colomba salata, una pasticceria evoluta, moderna, da aperitivo o da apri-pasto che ha tesaurizzato la lezione salata del food design. A tessere un elogio della perfezione.

 

 

E IL RIFERIMENTO alla “Predica agli uccelli” del Maestro di San Francesco, in bella mostra, e realizzato in pasta di zucchero dalle mani di Nicoletta Tirilli, rimanda alla attuale mostra presso la Galleria Nazionale dell’Umbria. E diventa messaggio. E insieme alle colombe di cioccolato bianco che decorano le uova di fondente, vuole essere da Sandri, da Corso Vannucci, da Perugia e da me un augurio di Pace e di Buona Pasqua a tutti.

 

 

marilena badolato

AUTHOR - Marilena Badolato