CANZONI PER GLI AUGURI DI NATALE 2022 DEL GARDEN CLUB DI PERUGIA.
CANZONI per gli auguri di Natale el Garden Club perugino. Raccontate da Romanella Bistoni, e accompagnate da voce e musica di Filippo Antonioni, avvocato e appassionato musicista. Con la conduzione della serata da parte della Presidente del Garden di Perugia Giuseppina Massi Benedetti. Nella bellissima e storica localizzazione del Teatro della Sapienza d Perugia, il primo spazio teatrale, risalente al 1362, destinato ad accogliere le attività culturali del Collegio.
DAGLI aedi greci, poeti-cantori delle gesta eroiche ai cantores di Roma antica, dalle laudi medievali ai trovatori e ai diversi canzonieri, recitati e cantati, dai canti carnascialeschi ai madrigali, fino alle romanze ottocentesche intonate nei salotti al suono di pianoforti. E Giovanni Capurro, giornalista e redattore delle pagine culturali del quotidiano Roma di Napoli, nel 1898 scrisse i versi di ‘O Sole mio, una delle canzoni più famose di tutti i tempi, sembra ispirati da un viaggio a Odessa sul Mar Nero, affidandone poi la composizione musicale a Eduardo Di Capua. E ancora gli inni patriottici, capaci di infondere un senso di unità spirituale e poi le canzoni coloniali, come “Inno a Tripoli” (1912) e “Inno a Roma” scritto da Giacomo Puccini. La Guerra mondiale che porterà “ 'O surdato nnammurato” e con la vittoria di Vittorio Veneto arriverà la canzone:... Voglio vivere così.. col sole in fronte e felice canto, canto per me. E ancora le canzonette come “Ninì Tirabusciò” (1911), mentre anche il cinema italiano lancerà motivi di successo come “Parlami d’amore Mariù” (nel film di Camerini “Gli uomini che mascalzoni!” con De Sica). E ascoltiamo da Filippo Antonioni “Ma l' amore no..l' amore mio non può disperdersi nel vento con le rose “ il cui successo fu sancito dal film con protagonista la bellissima Alida Valli.
E ANCORA il “fenomeno” Sanremo con“ Grazie dei fior”, interpretata da Nilla Pizzi, la canzone vincente del primo Sanremo della storia. Nel 1958 esplode Modugno con Volare e negli anni ‘60 inizia a entrare in Italia l’ influsso del beat inglese con i Beatles e i Rolling Stones, e allora ecco che ascoltiamo Image, brano pubblicato l’11 ottobre 1971 e dedicato a tutta l’Umanità. Ora irrompe Frank Sinatra con My way, testo scritto da Paul Anka immaginando un uomo alla fine della propria vita artistica che si prepara ad affrontare l’ultimo palcoscenico, cosciente di essere sempre stato sé stesso. E che Sinatra registrerà in una sola take, il 30 dicembre 1968. La canzone verrà pubblicata nel marzo del 1969. E’ una addio, un ricordo, un testamento “ la canzone di ogni uomo sotto lo stesso cielo”, dice Filippo Antonioni introducendo il pezzo. E siamo arrivati alla conclusione di questo velocissimo excursus nella storia della canzone che ci ha tenuto compagnia e commosso.
Si chiude con una strenna natalizia, scritta da Irving Berlin nel 1940: White Christmas, che ebbe un grande successo nel 1942 con la voce di Bing Crosby. Auguri.
marilena badolato