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CIPOLLA “MON AMOUR”: FESTA DELLA CIPOLLA DI CANNARA 2015. INAUGURAZIONE.

 

PRODOTTI STORICI e tradizionali si mescolano a innovative preparazioni nelle tavole vestite di “viola cipolla”, nella conviviale di inaugurazione qui “Al Cortile antico”, all’interno dell’ex Convento delle Salesiane che ospita il Museo di Cannara, scrigno che racchiude lo stupefacente mosaico nilotico recuperato dagli scavi di Urvinum Hortense, municipio romano. Con il sindaco Fabrizio Gareggia, sorridente con la mini-cipolla appuntata all’occhiello della giacca al posto del solito, noioso, anonimo fiore…

 

SI APRE CON LA IMMANCABILE PIZZA ALLA CIPOLLA, un confort food, profumo d’infanzia che prepotente riaffiora e che vorremmo non finisse mai, base di pasta croccante e superficie ammorbidita da una montagna di cipolla, dolce e tenera: estrema leggerezza e carnale succulenza. A seguire l’entrée tricolore della pappa al pomodoro che accoglie nel grembo un gustosissimo boccone di bufala campana, foglioline di basilico e chips di cipolla, un omaggio alle onion rings americane, sottilissime striscioline di cipolla fritte, una golosità che si scioglie in bocca. Ancora un tortino a base di patata e cipolla, morbido e deliziosamente affondabile con quell’alone di formaggio fuso che lo circonda. Le tre tipologie della cipolla cannarese protagoniste indiscusse di questi piatti con le loro sfumature diverse di gusto.

 

PENNETTE, a seguire, con crema di cipolla bianca e pancetta, dolcezza e nerbo in bocca, e ancora bocconcini di filetto di maiale al cartoccio, dove l’elemento carneo di salata sapidità si mescola al gusto deciso della rossa di Cannara, al dolce delle golden e delle prugne essiccate e al profumo del ginepro, per un piatto che nel colore e nel gusto sa tanto di Rinascimento e riporta alla mente gli statuti comunali cinquecenteschi di Cannara che obbligavano la coltivazione della preziosa agliacea in estesi terreni separati dalle altre ortive. Quasi un atteggiamento di salvaguardia verso un prodotto raccomandato persino contro la peste-  rimedio contra grandissima peste e molte volte provato- e ancora oggi certificato per le sue proprietà salutari: “ la cipolla “ rossa di Toscana” coltivata a Cannara, presenta il più alto valore di polifenoli e la maggiore capacità antiossidante, determinando un più elevato incremento medio delle cellule immunitarie antitumorali/antinfettive NK CD16+”. (Ricerca condotta dal Dipartimento di Scienze farmaceutiche dell’Università di Perugia e pubblicata sulla rivista internazionale Pharmaceutical Biology).

 

LA PREPARAZIONE DOLCE E’ SPLENDIDA: una composta di cipolla con tanta uvetta e noci- che ricorda nella consistenza il ripieno della rocciata, un antico dolce delle zone assisiane a base di mele- accompagna una sottilissima frolla rivestita di soffice crema, a creare un piccolo trancio di crostata diversissima per consistenza, per morbidezza e per gusto.

 

IN TAVOLA ARRIVA LA PROFUMATA VERNACCIA, altra tipicità di Cannara, della Azienda agraria biologica della famiglia Di Filippo, che accompagna le immancabili ciambelline -olio- vino- anici-uvetta- da inzuppare. Di colore rosso porpora, nettareo in bocca, il nome deriva dalla sua vinificazione invernale, del vitigno chiamato cornetta. Uve surmature, passite, regalano note fruttuose, ma affatto stucchevoli con quella tannicità presente, ma appena accennata, molto, molto gradevole. E penso alla centrata tradizione cannarese di bere la “vernaccia nuova” a Pasqua, durante la colazione: splendida spalla ai profumati lonzino, capocollo e salame umbri.

 

marilena badolato  foto di marilena badolato della conviviale di inaugurazione, 1 settembre 2015

AUTHOR - Marilena Badolato