COLOMBEIDE, EDIZIONE CRITICA DI ANDREA MAIARELLI. 550 ANNI DALLA NASCITA DELLA BEATA COLOMBA DA RIETI.
PERUGIA E RIETI unite in un unico abbraccio teso a festeggiare la nascita 550 anni fa della Beata Colomba, compatrona di queste due città e figura di donna illuminata e partecipe della vita sociale del suo tempo. Accostata sempre a Santa Caterina da Siena, di cui lei stessa diceva di voler condividere l’esempio, grande donna contemplativa e carismatica e nello stesso tempo immersa nell’azione. Seppe dialogare infatti, intervenendo nella vita politica e sociale della città, come pacificatrice tra lotte sanguinose di famiglie rivali, esempio illuminato che insegna ancora oggi il valore della mediazione nel perseguire il bene comune.
TERZIARIA DOMENICANA pervenuta nella nostra citta, figura femminile predicatrice, chiave di lettura fondamentale per studiare la vita sociale delle città del tempo collegata alla vita terrena di queste figure. Dire Beata Colomba vuol dire Perugia e nella nostra città e in luoghi limitrofi molte erano le fanciulle che venivano battezzate con il suo nome, considerato beneaugurante e portatore di pace. Lasciata presto la natia Rieti la Beata si dirige verso una città in piena guerra civile, fondando un monastero di terziarie dominicane. Erano 13 e ben presto divennero 40 le “colombine” che seguivano il suo operato. Consigliera apprezzata dalle famiglie perugine rivali a quel tempo degli Oddi e dei Baglioni che cercava di pacificare, le vennero riconosciute universalmente doti di madre e “maestra di insegnamento”. Su suo consiglio, così narrano le legendae, in occasione della epidemia di peste del 1494 venne commissionato un gonfalone che rappresentava la città protetta sotto il manto di San Domenico e di Santa Caterina, e la peste fu così scongiurata.
A DIMOSTRAZIONE di un culto ininterrotto e così radicato verso Colomba, fu composta la Colombeide, un grande poema che rievocava l’opera virgiliana fin dal titolo, scritto in un latino colto e letterario. In esametri , di ben 6802 versi distribuiti in nove libri, la Colombeide narra la vita della beata mutuandola dalle Legende Latina e Volgare di Sebastiano Angeli, ed è stata scritta negli anni Settanta del Cinquecento dal domenicano Niccolò Alessi, fratello maggiore del più noto architetto Galeazzo, uomo di profonda cultura e raffinato latinista, formatosi nel convento fiorentino di San Marco. Con il poema l’autore intese omaggiare Colomba e rafforzarne il culto attraverso un’opera che ne narrasse l’esemplarità della vita e anche l’opera fattiva. Oggi la Colmbeide, in una splendida edizione critica curata dal Professore Andrea Maiarelli grazie a una fortunata scoperta fatta una decina di anni fa alla Biblioteca Vaticana, regala una testimonianza diretta di come i contemporanei di Colomba avessero percepito l’eredita da lei lasciata non solo a Perugia e all’Umbria, ma all’intera cristianità.
COLOMBEIDE non è soltanto una eccezionale impresa editoriale, ma anche un importante documento sulla storia degli atteggiamenti penitenziari, sul periodo tra Umanesimo e Rinascimento, sulla morfologia e significato storico del culto dedicato ai santi. Il clima curiale del tempo era stato condizionato dalla figura del Savonarola e Alessi, con il suo testo, voleva esorcizzare gli ultimi fantasmi eversivi sprigionati dal rogo del frate. Colomba appare una santa annunciata dalla eccezionalità dei segni avuti in vita: i fatti avvenuti e narrati sono chiamati ad attestare la sua particolare santità sullo sfondo di un sistema di relazioni che la uniscono ad altre “consigliere spirituali” presso le famiglie nobili del tempo e in varie corti italiane. Da qui scaturisce il ruolo di una tradizione culturale che avrebbe dato alla loro rappresentazione immagini, colori e segni relativi a sogni, a visioni, e la “meditazione della passione” avrebbero creato un immaginario conformante alla loro vita. La immagine narrata o dipinta era omologata alla vita di queste donne sante: si spiega cosi il risvolto letterario, pittorico e agiografico di questi “ marker” di santità.
DAL 1988 tutti i centenari dedicati alla Beata sono stati caratterizzati dalla pubblicazioni di opere a Lei dedicate. Così gli Atti del Convegno “ Una Santa, una città” tenutosi a Perugia in occasione della sua venuta nel capoluogo umbro nel 1488; e ancora nel 2001, anniversario della sua scomparsa avvenuta nel 1501, la pubblicazione della “Leggenda volgare” e una monografia dedicata; ora per i 550 anni della nascita questa edizione critica curata con passione da Andrea Magliarelli. E nel prosieguo, nel 2018, l’Associazione” Beata Colomba da Rieti” prospetta di elaborare un volume miscellaneo sotto l’egida del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, per i tipi della Libreria editrice Vaticana( LEV). “ Grazie alle varie iniziative intraprese dalla Associazione in tutti questi anni e per questo significativo anniversario- spiega Amilcare Conti, presidente dell’Associazione,-la figura di Colomba acquisisce una innegabile e ragguardevole consistenza storica che conferisce maggiore dignità al suo essere patrona di due città, Rieti e Perugia. Inoltre studi locali, nazionali e internazionali evidenziano nella Beata una delle più significative figure di sante donne attive in piena età umanistico-rinascimentale”.
COSA CERTA ANCORA OGGI, e sopra tutto, rimane una santa, una città, e la storia della sua vita, del periodo e dei suoi luoghi. 500 anni sono tanti, ma testimoniano che i santi, con la loro parabola speciale della vita terrena e con il loro patrocinio, raccontano la nostra identità sociale, umana, antropologica di appartenenza a una comunità.
Angeli custodi della loro gente. Ci aiutano a bucare verso l’ alto il nostro orizzonte appiattito a terra.
“Così la storia della Chiesa intrisa di santità e di anime care a Dio, può diventare un eccezionale documento storico “ ( S.Em.za Rev.ma Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo Metropolita di Perugia- Città della Pieve. Presidente CEI)
Urbs vetus, illustris, multis foecunda triumphis, / Inter Etruscas multum est memorabilis urbes, / Quam, prius extructam sublimi in vertice collis, / Quem Solis vocitare solent, a remige Iano,/ Postquam diluvium totum demerserat orbem, / Incoluere dehinc comites Ulissis Achei / A Troiae excidio.[…] (Niccolò Alessi O.P, Columbeidos Sive Vita B.Columbae Virginis Reatinae Ordinis De Poenitentia S. Dominici. A cura di Andrea Maiarelli. Liber sextus, 1-354, De accessu ad Urbem Augustam)
marilena badolato