COMUNE DI MAGIONE: UMBERTO RAPONI E LUCIANA BARTELLA CITTADINI ONORARI. IL LAGO TRASIMENO COME NATURA, ARTE E LIBERTA’ COMPOSITIVA.
LA CITTADINANZA ONORARIA, conferita dal Comune di Magione per la costanza, l’impegno, la perizia creativa, l’affetto costante dimostrato ai luoghi dai due artisti umbri Umberto Raponi e Luciana Bartella. Il lago come luogo di ispirazione, dove l’estro creativa trova il terreno giusto per esprimere la luce, il verde del paesaggio, la serenità umbra, dice il Sindaco Gianfranco Chiodini. Luoghi che sono un elemento propulsivo di artistica rappresentazione, aggiunge il presidente del Consiglio comunale e consigliere delegato ai Beni e Attività culturali Vanni Ruggeri, durante la cerimonia di conferimento. Forse quelle stesse “ ispirazioni” vissute da Gerardo Dottori che affrescano la bellissima Sala Consiliare.
UMBERTO è pura creatività ed eclettismo, spirito di ricerca visiva e ludica: dal Realismo all’Informale, dall’Arte astratta allo Strutturalismo geometrico, dall’Arte programmata alla Conceptual Art, ma anche autore di numerosi libercoli ed esercizi letterari. Dalla storica esposizione del 1957 “Il Trasimeno muore”, che lo vide al fianco di Dottori e dei maggiori artisti umbri in mostra da Passignano a Palazzo Marignoli di Roma, sino al recentissimo “Cartastraccia” alla Torre dei Lambardi, sempre con grande successo di pubblico. E continua, ancora e stimolato ininterrottamente, come dice oggi, anche dai tanti amici artisti con cui è sempre in contatto in questi “lidi trasimeni”, a confrontarsi con multiformi attività artistiche: la grafica, la pittura, la scrittura e la fotografia, che si sintetizzano armoniosamente nella sua visione ironica, sorniona e disincantata della vita. Tutto in Umberto è un magico incastro. Anche le parole non si limitano ad agganci con il reale e l’onirico mescolati insieme, ma risalgono addirittura all’etimo in un gioco dove l’assurdo sembra reale e il vero è ammantato, vestito di affascinante ironia.
LUCIANA è l’altra metà di questa coppia straordinaria, così diversa, così perfettamente combaciante. Tecnica e perfezione del tratto, addestrato alla scuola e alla guida del maestro incisore Pietro Parigi, che ha saputo trasformare in splendidi acqueforti e acquerelli molti dei quali dedicati a paesaggi umbri e al beneamato lago Trasimeno. Il luogo ameno, sopra la piccola casa sul lago, la “sua collina” dove l’ispirazione è segnata dalle mattine terse, dai tramonti rossi e dalle stagioni, soprattutto in quei grigi autunnali variamente cromatici che tanto ama, quando la superficie del lago si confonde e trasfigura con il cielo che la sovrasta e dove la Natura è sempre protagonista. Quella natura dei fiori campestri, delle erbe spontanee che esprimono la ricerca di pace e di tranquillità. Questo paesaggio così naturale e così intimo nello stesso tempo, vissuto grazie alla sensibilità e immediatezza di resa en plain air. E quel lago, sempre presente, e ancora e ancora sempre da rappresentare, dice Luciana oggi, perché incomprensibilmente mai lo stesso e mai con gli stessi colori durante le ore del giorno, durante le stagioni, durante gli stati d’animo.
Questi due grandi artisti e una vita vissuta con l’Arte e per l’Arte, un cinquantennio denso di creatività e rappresentato con affetto commosso e gentile o ironico e sornione, e sempre presente.
marilena badolato