“DESTATE LA NOTTE”: SE LE NOTE DI ROTA E MORRICONE VESTONO L’INFINITO DI LEOPARDI. FESTA DI SAN LORENZO A PALAZZO DELLA PENNA DI PERUGIA.
E SE le stesse note tingono d’azzurro il tramonto del cortile del Palazzo cinquecentesco dei Della Penna, uno dei nostri Musei cittadini.
SE una sera a festeggiare il Patrono si ascoltano la luna, le stelle e la musica insieme ai versi sublimi di un grande poeta italiano estremamente moderno, al di là delle apparenze. E se “il naufragar è dolce in questo mar” come Lui stesso ha scritto, è grazie anche alla musica dell’ Orchestra da Camera giovanile del nostro Conservatorio Francesco Morlacchi, guidata magistralmente dal Maestro Salvatore Silvestro.
E SE con l’Infinito anche A Silvia, le Ricordanze, il Canto notturno, letti magistralmente da Alessandro Ricci, accompagnano brani musicali notissimi al grande pubblico perugino presente.
E ANCORA SE il Maestro Stefano Ragni racconta del rapporto di Leopardi e la musica, che nello Zibaldone viene esaltata come espressione profonda del proprio mondo interiore, proprio come la poesia, e della passione del poeta per Rossini ereditata dal padre (ma come? l’austero Conte Monaldo?)
E SE improvvisamente ascolto “Ti voglio bene, oh tanto tanto tanto. Dolcissimo é l'incanto se stiamo cuor a cuor…" e ancora “Che fai tu luna in ciel” una canzone degli anni ’50, brani che canticchiava mia madre, e mi riempio di improvvisa dolcezza, la stessa che accompagna il Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, colmo dell’inquietudine tutta moderna di un antico: Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti; indi ti posi…
E SE anche un valzer tinge l’ azzurro tramonto di una caldissima serata di agosto
TUTTO allora corre misto a dolcezza in questo X agosto dedicato al Patrono san Lorenzo, qui nel Museo civico di Palazzo della Penna.
marilena badolato