FAUSTO MEARELLI: COSMETICI CON ESTRATTI DI PIANTE OFFICINALI. INCONTRO ORGANIZZATO DAL GARDEN CLUB-PERUGIA E DAL LIONS CLUB AUGUSTA PERUSIA.
FAUSTO MEARELLI, farmacista, erborista, racconta stasera la lunga storia della cosmesi con un focus sui cosmetici con estratti di piante officinali. Il mondo vegetale infatti rappresenta una fonte inesauribile di materia prima per creme, lozioni, shampoo, saponi. E oggi sappiamo che i principi attivi delle piante con funzione cosmetica sono i flavonoidi, le mucillagini, i tannini, i lipidi vegetali.
LA PAROLA cosmesi deriva dal greco kosmeo, mettere in ordine, e per estensione ornare, abbellire e sappiamo quanto la grecità tenesse alla bellezza, alla estetica.
ANCHE NELL’ANTICO EGITTO, 5000 a. C, la cosmesi era tenuta in grande considerazione. Nei papiri vi sono centinaia di ricette con consigli per la cura del corpo, senza considerare la antichissima arte della imbalsamazione attraverso l’uso di unguenti profumati. Gli Egizi usavano anche il kohl, una miscela di galena (un minerale di piombo), acqua e grasso per tracciare una linea nera attorno agli occhi. Una sorta di moderno eyeliner .E coloravano pelle e capelli con l’ hennè.
OVIDIO, 43 a.C, nel trattato Sui Cosmetici cita spesso il miele, che troveremo in tante creme dell’antichità come idratante naturale, poiché si legava all’acqua, e la mirra e i petali di rosa e quella mucillagine d’orzo, certamente un aggregante. Ma anche leguminose e cerealicole come farina di fave, di lupini e di veccia.
UNA RICETTA della Venezia del Cinquecento riporta tra gli ingredienti “sugna di porcho fresca” mista ad agrumi e acqua di rosa e cannella e “canfora per odore”, e attesta l’ingresso nella Serenissima dell’uso delle spezie orientali e degli agrumi. E ancora una “acqua odorifera arabesca” che contiene una parte di “acqua di vita”(che sarà più tardi l’acquavite), rose (ma raccolte prima del sorgere del sole), e altri odori tra cui il cinamomo, il sandalo, il muschio, fiori di lavanda, di cedro, di naranze (i fiori d’arancio, le zagare) e altri profumi.
ALCUNE RICETTE tratte da “Antichi Erbari dell’Italia centrale dei secoli XV-XVIII” propongono rimedi ”per far ricrescere i capelli” dove leggiamo che insieme al miele e all’olio viene “ impastato sterco di topo”, per ottenere un unguento da distribuire poi sul cuoio capelluto.
ALTRE più recenti risalgono agli anni ‘30 del Novecento, e suggeriscono come creare un morbido rossetto per le labbra: una ”pomata rosata”con lanolina, laudano, ossido di zinco, antipirina, estratto di saturno, etc. Ma si raccomanda anche di usare preparati contenenti“metalli meno perniciosi” alla salute. E ancora per labbra troppo grosse si consiglia di utilizzare frizioni di tannino per “ridurre il volume”. Oppure lozioni per imbiancare il collo o per “far dimagrire” un collo troppo grosso.
FINO ALLE regole della cosmesi moderna (Regolamento CE valido in tutta Europa) che stabiliscono i criteri di utilizzazione di certe sostanze e divieto per altre, etichettatura, tracciabilità, valutazione della sicurezza, etc. E alla tendenza, ormai attestata, di un orientamento del consumatore verso ingredienti vegetali, senza derivati animali e il più possibile ecosostenibili.
UNA relazione tenuta egregiamente da Fausto Mearelli, dottore in Farmacia e diplomato in Erboristeria, Docente presso l’Università di Padova in Tecniche Erboristiche. Amministratore e Responsabile tecnico-scientifico di Erbamea. Un incontro molto interessante, presso il Golf Club Santa Sabina, organizzato dal Garden Club Perugia, presidente Giuseppina Massi Benedetti, e dal Lions Club Perugia Augusta Perusia, presidente Carla Carozzi.
marilena badolato