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FIORI IN INVERNO 3 SPELLO-VILLA FIDELIA-PROVINCIA DI PERUGIA

Dendroforia, la processione con tronchi di pino portati a spalla, è presente nei riti del Maggio, espressione di antichi riti pagani legati alla natura, alla terra e alla fertilità, in onore della Grande Madre. A Canalicchio di Collazzone, vicino Deruta, gli alberi prescelti, almeno un mese prima  vengono tagliati e intagliati con un cuneo tutto intorno alla punta, con strumenti e tecniche che si tramandano da tempo, lasciando integra solo la base. Diventeranno così macchine processionarie effimere composte da tronchi svuotati e riempiti di materiale infiammabile.

La sera del 1 maggio una solenne processione, illuminata da queste grandi inusuali torce, si dirige fuori dell’abitato, verso la chiesa di San Fortunato. Al rientro in paese le fiaccole vengono unite in un suggestivo falò collettivo. L’integrità del percorso effettuato con la fiaccola accesa, è elemento di buon auspicio per l’andamento del raccolto dell’anno in corso. Esordisce così Gino Bulla del Gruppo ZTL di Assisi, spiegando uno dei riti del Maggio, presenti qui a Villa Fidelia di Spello, stasera per il terzo appuntamento della rassegna Fiori in Inverno, allestimenti culturali a Villa Fidelia, dove arte, musica, immagini, creatività e gusto si incontrano nei tre piani della Palazzina, fasciata dallo splendido parco che la circonda. Stasera si inizia dai Riti del Maggio nel Centro Italia, rassegna di foto dei vari riti legati a questo mese, tutte rigorosamente in bianco e nero, perché solo l’immagine dell’uomo e dei luoghi  possa parlare di queste numerose celebrazioni legate alla rinascita.

Scendiamo al piano centrale dove stazionano le mostre dei presepi d’arte Praesepia, trenta creazioni dei maestri Romano Dini, con le sue terrecotte sulla natività, e Carlo Paolo Granci, con i suoi presepi scolpiti nei vari legni del mondo, curate dalla Associazione Amici del Presepio di Città di Castello. Accanto, nella bella Sala del caminetto, il giovanissimo e valente Manuel Magrini apre con i consueti pezzi al pianoforte che ci accompagnano all’epoca delle prime proiezioni, e commenta, in musica, le lastre delle lanterne magiche. È il momento delle Macchine dell’illusione di Luciano Zeetti del Museo del Giocattolo di Perugia, che utilizzavano, come fonte di illuminazione, l’olio di oliva, o meglio l’olio di capodoglio, che generava una luce ancora più bianca. Poi si arriverà all’uso del petrolio, e ancora dopo ad una miscela di gas che, con l’aggiunta di un cubetto di calce, emanavano una luce bianchissima. Iniziano a scorrere le lastre con 4 temi principali. Il Circo, il Viaggio ai tropici, i Mestieri e Passatempi e il Sogno: le lastre ci parlano del loro tempo, gli usi, i costumi, le fogge dei vestiti usati.

A fine spettacolo, entrano nella Sala del caminetto i bravi musici- cantori del gruppo Antichi Sapori Umbri di Gualdo Tadino. E’ la volta di Umbria Tradizioni in Cammino, un trenino di vagoni  carichi di tradizioni, che toccano le varie realtà dell’oralità umbra. Iniziano così i canti di Pasqua, le Pasquarelle o Pasquelle. Erano e sono canti di questua divisi in temi ricorrenti: la Passione, il Cantamaggio, con  il Saltarello, e le Serenate.

La Passione: questo” Canto della Passione di Cristo”, o” L’orologio della Passione” è il canto della domenica che precede quella delle palme. La scansione delle strofe che si succedono è, infatti, suddivisa dalle ore: dal ” Preparati all’un’ora / quest’è l’ultima cena.” della prima strofa, al “Alle ventiquattrore / Gesù al sepolcro andò” della penultima. Ovviamente il tema è religioso- penitenziale, simil preghiera. Questo gruppo folk  suona due fisarmoniche e un organetto, strumento più piccolo e leggero e più agevolmente trasportabile, e scandisce il ritmo con un triangolo.

Il Cantamaggio: cantata della sera del 30 aprile. Canto di questua che ha come fine la richiesta e raccolta di doni. Spesso si conclude nelle case ospitanti con un Saltarello di tutti i presenti, per rallegrarsi tutti insieme.

Serenate: sono i canti che si svolgono sotto il balcone o la  finestra della  futura sposa. Sono canti di felicità, ma anche di malinconia, perché la ragazza lascerà la sua casa e la sua famiglia: “… balcone aperto e tutto illuminato / vuol dire che la  sposa è ancora alzata / stasera sol per te io son venuto / a farti la più bella serenata …”

La serata si conclude con un “Saltarello al femminile”, cantato dalle due ragazze del gruppo: “…volete lo mio core e non l’amate / è l’ultimo stornello che vi canto …” e con il canto tipico del 5 gennaio, la Pasquarella: “…è arrivato l’ambasciatore a portà questa novella / evviva, evviva la Pasquella e Buona Pasqua ed Epifania / evviva, evviva la Pasquella e Buona Pasqua  ed Epifania…”

Scivoliamo silenziosi verso la Loggia Calcagnadoro, attirati da inebrianti aromi: oggi Cioccolata calda con dolcetti, ma anche una profumata Tisana di erbe. fiori e frutta- mela, arancia e papaya- e un Tè verde con ibisco, petali di rosa e fiordaliso e, a far bella mostra di sé, la Torta di Pasqua, quel  “panettone salato” al formaggio tipico della Pasqua dalle nostre parti, ma anche dell’Epifania la “ prima Pasqua  dell’anno”.

Prossimo e ultimo appuntamento

DOMENICA 13 GENNAIO 2013  ore 16 con:

Le Lanterne Magiche in movimento, le proiezioni

L’esposizione dei presepi d’arte, Praesepia

I riti del Maggio, conversazioni

Ascolta la tradizione: Cantori in Ottava Rima (Umbria Tradizioni in Cammino)

Tè bianco, tè verde e tisane, cioccolata, sfiziosità…nella Loggia Calcagnadoro

marilena  badolato   maribell@live.it 4 gennaio 2013

AUTHOR - Marilena Badolato