“FRANTOI APERTI” 2018.
FRANTOI APERTI, 1-25 novembre 2018, nasce 21 anni fa per valorizzare l’olio extravergine di oliva DOP Umbria nel suo territorio e nel momento della frangitura, proprio quando il colore dell’olio umbro si mescola a quello delle sue colline, a quel tanto verde che parla della nostra regione.
E NASCE anche per creare un turismo dell’olio, un andare lento per i “luoghi dell’olio”, nei piccoli borghi, nelle nostre città di cultura antichissima, nelle piazze, i vicoli, gli uliveti e le aziende agricole per assistere al miracolo del fare olio e a quello del primo emozionante assaggio d’olio nuovo. Cosparso su quella fetta di pane “sciapo” appena tostato che lo accoglie benevolmente acquistando all’istante il suo aroma e il sapore che più si sprigiona da quel caldo abbraccio. La bruschetta. E accompagnato magari da un bicchiere di rosso novello. Primordiali olio e vino, insieme al pane ricchezza offerta generosamente dalla Natura e interpretata dalle mani dell’uomo.
OGGI “Frantoi Aperti” è piccoli concerti, trekking e brunch tour tra i frantoi, giochi per i più piccoli, laboratori di cucina, visita a fattorie didattiche, passeggiate a cavallo, caccia al tartufo, cooking show, contest fotografici, mostre d’arte contemporanea, Dj set in Frantoio, e quant’altro….
MA l'emozione dell'olio l'insegna l'olio. La sua verità, la schiettezza, l'autenticità, la bontà della genuinità. E genuinità deriva da generare, come il padre che nell'antica Roma riconosceva formalmente il figlio come proprio ponendoselo sulle ginocchia (dal lat. genu=ginocchio). Quindi la bontà dell'olio è anche nelle capacità e verità di chi l'ha prodotto.
E L’OLIO deve rimanere in primo piano, visitare i nostri frantoi umbri e le aziende olivicole per scoprire l’olio umbro e le sue differenze varietali nel piatto. Frantoio, Leccino, Moraiolo, San Felice, Nostrale di Rigali, Orbetana, Borgiona, Bianchella, Limona, Dolce Agogia, Rajo, Pocciolo, Vocio, Tendellone, Correggiolo, tutte le cultivar umbre di luoghi dove l’aria è diversa, dove i venti portano più o meno salinità, dove il clima è più o meno temperato o sferzante di vento. Dove l’ alta collina appenninica si alterna a quella dolce lacustre, in strade dove ulivi e viti si abbracciano e parlano di antiche storie. Se con il pescato del lago Trasimeno è migliore la sua Dolce Agogia, la varietà che si coltiva anche a Perugia e che ricorda le olive raccolte in città, lasciate asciugare e insaporite da scorze di profumate arance; se con la trifola di Città di Castello si sposa meglio la Borgiona; se la San Felice di Giano si abbina ancora oggi alla grande con i legumi e un ottimo bicchiere di Sagrantino; se il Moraiolo, che riveste Assisi e la valle Spoletana, accompagna meglio il tartufo "principe dei neri", il melanosporum.
QUESTA è la vera cultura dell’ olio, e venire in Umbria questo dovrebbe significare. Gustarlo nei diversi piatti, nelle “caratteristiche eccellenti”dei territori e fare così scorta del nostro Olio Extravergine di Oliva nelle sue varianti monovarietali o nei suoi magici blend e portarselo a casa e scoprire, a tavola, nel piatto, l’intero universo verde dell’Umbria.
marilena badolato