GARDEN CLUB PERUGIA. FRANCO VENANTI: L’EREDITA’ DI UN MAESTRO.
ALLA GALLERIA D’ARTE “ENTROPIA” LA FILOSOFIA SIMBOLICA DI VENANTI, uno spazio espositivo permanente, nel centro storico di Perugia, realizzato dalla famiglia dell’artista per celebrarne la vita e le opere. In Galleria circa 40 tele e le straordinarie opere letterarie di questo pittore-filosofo. E Zaira, la moglie, ci guida oggi tra questo universo ricco di simboli e messaggi.
"SPORCO MONDO. Vivere e sopravvivere nell’entropia". Questo il titolo del libro di Venanti che già dal 2012, data della sua pubblicazione, ipotizza una via d’uscita, una forma di speranza dopo il caos generato da questa società. Un testo che rifletterà anche una più recente produzione pittorica che passerà dai colori del sogno alle sfumature del bianco-nero, pur permanendo quel mondo affastellato di simboli ricchi di tanta cultura e conoscenza.
LA COMPONENTE onirica delle tele dai colori evanescenti, così dilavati per l’ impossibilità quasi di venire alla luce, appare quasi fenomeno del subconscio in immagini ricche ma senza peso, incastrate nel regno sconosciuto dei sogni. Eppur comunicanti, “parlanti” di passato, di guerra, di morte, di religione, di vita, di amore carnale, con emblemi chiari, leggibili, tangibili e ricorrenti. Un labirinto mentale pieno di cavalli, veri e di legno, di galli, di colombe e di pappagalli, di tavolozze pittoriche e pennelli, volti di archetipi e uomini d’oggi, donne nella loro bellezza,
rinoceronti e Amorini, guerrieri in lucenti armature. Quasi artista-acrobata in mezzo alla moltitudine del sogno, del ricordo, della fantasia, ma anche della storia umana. Immagini sovrapposte tenute insieme da associazioni che sembrano venute in mente all’artista all’improvviso, in una fusione però allusiva. Lo sguardo sempre indagatore, ora ironico, ora deluso, ora sprezzante verso il potere laico o religioso, quasi denuncia polemica verso le mille storture della società. Ironia, sarcasmo, con un pizzico di amara compartecipazione.
LA SPERANZA ALLORA è legata all’entropia. E Venanti citava Spinoza. “Non c’è speranza senza paura, né paura senza speranza”. Poichè la dilatazione della materia inghiotte se stessa, nutrendosi della sua stessa energia. Disordine e caos precedono dunque la creazione di un nuovo ordine, un concetto che ha influenzato tanto i suoi dipinti quanto i suoi scritti. Ne aveva discusso a lungo con un grande scienziato, Roberto Battiston, un noto fisico sperimentale che è stato anche presidente dell’agenzia spaziale internazionale. Ne uscì il libro a quattro mani, un dialogo tra arte e scienza. Un invito a riflettere sulla incertezza del nostro tempo e la potenza rigenerativa dell’arte.
E IN UNA OPERA appare lui stesso, in basso, che stringe il pennello come se dirigesse una immaginaria orchestra. In fondo tutta la sua vita.
marilena badolato