GARDEN CLUB PERUGIA: ROMANELLA BISTONI PARLA DEI GIARDINI DI MARELLA AGNELLI CARACCIOLO.
“A CERTE persone piace guardare i giardini, a me piace viverli. I giardini respirano e sono vivi, proprio come noi. Non si finisce mai di tentare di mettere a punto un giardino, così come non si finisce mai di tentare di mettere a punto la propria vita. Piano piano, passo dopo passo, cercando sempre di trovare nuovi rimedi per far fiorire gli uni e l’altra. Nel buono e nel cattivo tempo”. Così Marella Caracciolo di Castagneto, questo il suo nome di battesimo, nata a Firenze il 4 maggio 1927 e scomparsa nel 2019, vedova di Gianni Agnelli, scriveva nel libro "Ho coltivato il mio giardino", un volume biografico scritto con la nipote Marella Caracciolo Chia e pubblicato da Adelphi in contemporanea con l'edizione Americana, edita da Rizzoli US e intitolata The Last Swan, “ L’ultimo cigno”, appellativo conquistato grazie al suo portamento e a quel collo lungo e sottile che la rendeva simile a un ritratto di Amedeo Modigliani. E tra i fiori più belli dei suoi giardini vi è una rosa dalle nuance rosa madreperla a renderle omaggio portando il suo nome, “Donna Marella Agnelli”.
E PENSANDO a Marella Agnelli Caracciolo torna alla mente lo “Scrigno” lassù sul Lingotto con la collezione resa pubblica e la magnifica Venezia di Canaletto, la Dresda di Bellotto, i rossi di Matisse che dilagano dalle tovaglie alla carta da parati. Vien da pensare che il rosa di quel nudo di Renoir che sembra rubato a un petalo e la discrezione con cui l’Alabardiere di Tiepolo entra soffice nel paesaggio, non siano estranei a tutte le altre scelte di vita della collezionista. (Alessandra Mammì)
TUTTI a celebrarne l’eleganza, il gusto, l’amore per l’arte, per la fotografia, per la moda, per i giardini e a descriverla come simbolo di un Italian Style che ha accompagnato la crescita del nostro Paese, dal dopoguerra allo status di grande nazione europea. Grazie anche a una sua personale educazione estetica che traeva nutrimento dall’arte e dalla cultura con la maiuscola. Anche quando, ormai malata si ritirerà in uno dei suoi più amati giardini: quello di Marrakech in una villa chiamata dal berbero Occhio della fonte. Ed è lì che per l’ultima volta la va a trovare la nipote Delfina Rattazzi, che così la ricorda: “Passava ormai le sue giornate contemplando le buganvillee in varie tonalità di rosa e arancione, gli agrumi fioriti, le zucche ornamentali che ricoprivano i camminamenti, i nasturzi fitti sotto agli olivi. Oppure restava in chaise longue davanti alla vasca d’acqua piena di ninfee, amava il suo giardino, quasi trenta ettari ma a lei molto familiari, si preoccupava se non pioveva. Ogni foglia, ogni albero le era caro.”
MARELLA AGNELLI, come somma esperta di giardinaggio, pubblicherà nel 1987 il best-seller "Giardini Italiani" della Weidenfeld e Nicolson, nel 1995 "Il Giardino di Ninfa", nel 1998 "Giardino Segreto", nel 2007 "Ninfa Ieri e Oggi", nel 2014 "Ho coltivato il mio giardino” e nel 2015 "La Signora Gocà".
GARDEN CLUB PERUGIA
Martedì 21 gennaio 2020, ore 16.30
Romanella Bistoni: Marella Agnelli Caracciolo e la sua immensa passione per il giardino
Hotel Plaza, Perugia
marilena badolato