GARDEN CLUB PERUGIA. TRA PANORAMA E PAESAGGIO: INTERPRETAZIONI. UN NUOVO DIALOGO SUL PAESAGGIO.
UN NUOVO, INTERESSANTE DIALOGO tra esperti con tema il paesaggio. Tra interpretazioni scientifiche e considerazioni intimistiche, il paesaggio e il panorama si rivelano secondo innumerevoli punti di vista dalla trasformazione del passato sino alle difficili sfide per il futuro. Paesaggio come realtà in continua trasformazione, luogo dell’anima, ma anche fisicità da rispettare nelle esigenze ambientali e sociali.
QUESTE LE TEMATICHE dell’incontro a più voci “ Tra panorama e paesaggio: interpretazioni” organizzato dal Garden club di Perugia in occasione della XIII Giornata Nazionale del Giardino , impegno annuale del calendario UGAI, Unione Garden Club e attività similari d’Italia, che intende così attribuire una importante visibilità agli appuntamenti dei singoli club, svolti in maniera coerente con il proprio contesto ambientale, e volti a creare una maggiore consapevolezza delle responsabilità e dei diritti di ciascuno di noi. E il Garden Club Perugia, oltre ai vari interventi sulla fisicità verde del territorio cittadino, come le adozioni manutentive del parco della Cuparella o i Giardini condivisi del Parco di S. Margherita o le innumerevoli piante messe a dimora in altre aree verdi, ha come obiettivo centrale quello di educare in primis le nuove generazioni al rispetto dell’armonia e della bellezza della natura e dell’ambiente non solo come elemento paesaggistico, ma come valore identitario e spazio necessario alla nostra sopravvivenza.
PAESAGGIO come fenomeno complesso e in continuo divenire, tra sentimento e conoscenza scientifica e possibilità interpretative. Dal paesaggio individuale come rapporto profondo e conoscitivo tra uomo e ambiente a quello sociale come paesaggio condiviso. Paesaggio come entità di studio multidisciplinare e in continua definizione. L’idea storica del paesaggio era quella di un elemento a se stante, come “infinito” diverso e distante da sé, come relazione tra ciò che è vicino e quello che invece è percepito lontano. Oggi invece domina l’idea di fruizione del paesaggio, anche se inafferrabile nella sua totalità e difficile da identificare perché vissuto come elemento personale e favolistico, ma comunque afferrabile nel suo localismo e nella sua narrazione. Conoscere per cambiare. Il paesaggio non è solo bellezza, ma è quotidianità, è il viverlo ogni giorno nella sua normalità con l’uomo che ne è attore e autore.
L’IDEA EUROPEA del paesaggio ha come fulcro quello delle bellezze da conservare, una visione quasi “poetica” propria di artisti e di pittori, un fatto estetico che oggi si arricchisce dell’elemento fondamentale di tutela del paesaggio come tutela del pianeta intero. Paesaggio come territorio interpretato dai suoi fruitori, le popolazioni che lo vivono. E la nuova scommessa è nella sua trasformazione, nella qualità della progettazione, nella lettura dell’uso del suolo , nella globale tutela del verde, pubblico e privato. Nasce così una progettazione integrata estetico-scientifica che tiene conto dell’esigenza di difesa dell’ambiente.
PAESAGGIO INTESO ANCHE come fruizione di territorio agricolo che cambia in tempi diversi, soprattutto in questi di criticità sociale. Le regole hanno sempre condizionato il paesaggio, l’agricoltura stessa è un “addomesticare” la Natura, trasformare l’ambiente a proprio uso e consumo, attraverso opere di bonifica e interventi. Regole dettate da statuti storici che proibivano usi diversi dell’importante territorio agricolo, ad esempio con divieti di pascolo di animali. Nell’era moderna la fruizione agricola è diventata componente minore, cambiando le direttrici dell’economia basate sui bisogni politici ed economici legati ai diversi stili di vita. Emergono le specializzazioni che portano alla intensificazione di certe produzioni rispetto ad altre, perdendo quel rapporto diretto con l’ orografia originale di quel territorio. Oggi una nuova sensibilità verso l’ambiente e verso il green e nuove conoscenze salutistiche ci portano a creare “orti in città” e addirittura a privilegiare una alimentazione vegetariana, ma con il rischio potenziale sempre in agguato, che anche questa tendenza cambi con il conseguente cambiamento sul paesaggio. Nasce allora il quesito sul come riorganizzare le aree verdi delle nostre città, il rapporto tra l’economicità di un territorio e un bel paesaggio, come affrontare lo studio della riqualificazione urbana che non riguardi solo le opere civili, cioè quelle edilizie, ma anche agronomiche, paesaggistiche, naturalistiche .
Perchè il paesaggio è l’espressione dello “stare bene” di un determinato territorio.
UGAI. XIII GIORNATA DEL GIARDINO “ Tra panorama e paesaggio: interpretazioni”
GARDEN CLUB PERUGIA - "Un nuovo dialogo sul paesaggio- Dalle trasformazioni del passato alle sfide per il futuro". Palazzina Valitutti- Parco Santa Margherita- Perugia
Interventi: Giuseppina Massi Benedetti Presidente Garden Club Perugia, Gabriella Agnusdei Consigliere Garden Club Perugia e moderatrice dell’incontro, Giovanni Paciullo Rettore Università per Stranieri, Biagio Uguccione Presidente Corso di laurea in Architettura del Paesaggio Università di Firenze, Fabio Bianconi Docente Dipartimento Ingegneria Civile e Ambientale Università di Perugia, Diego Zurli Direttore Area Governo del Territorio e Paesaggio Regione Umbria, Angelo Paladino presidente Osservatorio Europeo del Paesaggio, Andrea Pochini Architetto paesaggista, Andrea Sisti Presidente Consiglio Nazionale Dottori Agronomi e Dottori Forestali.
marilena badolato