GARDEN CLUB PERUGIA: VISITA ALLA BIBLIOTECA DEL CONVENTO DI MONTERIPIDO E ALLA COLLEZIONE INCISORIA DI PADRE DIEGO DONATI.
LA BIBLIOTECA del Convento di Monteripido, a Perugia, Studium dal 1400 con 4000 volumi, oggi comprende 23.000 testi tra cui alcuni incunaboli e cinquecentine di grande valore e un prezioso archivio consultabile. Affascinante agli occhi del visitatore: volumi ponderosi di studi teologici, filosofici, farmaceutici, agronomici, alchemici e preziosi erbari vestono gli scaffali che si innalzano al cielo.
GUIDATE da Fra Georges Massinelli, responsabile bibliotecario del Convento, le socie del Garden Club perugino hanno visitato uno dei luoghi più magici di Perugia, l’antico Convento San Francesco al Monte ubicato sul colle a nord di Perugia, chiamato Monteripido, appena fuori la medievale Porta di Sant’Angelo. Il Convento, sorto sul luogo dove aveva dimorato il beato Egidio, terzo compagno di Francesco d’Assisi, ospita una splendida biblioteca, progettata da Pietro Carrattoli, in cui confluirono per essere catalogati i preziosi fondi librari dello Studium Generale dell'Ordine dell'Osservanza, istituito da San Bernardino da Siena e che attualmente conserva anche manoscritti del secolo XVIII-XIX. Alcuni degli antichi libri sono stati trasferiti alla Biblioteca Comunale Augusta, alla Biblioteca della Università e anche ad arricchire la Biblioteca del Liceo Classico perugino Annibale Mariotti. A Civitatis Ornamentum, si legge in alto sul soffitto di travi affrescate della Biblioteca, creata insomma ad ornamento e bellezza della città.
AL pianterreno la Galleria “Padre Diego Donati” che ospita oltre 200 opere tra xilografie, acqueforti ed acquetinte realizzate da Padre Diego dal 1953 agli anni ’90 con una guida d’eccezione: Ada Donati, la nipote di Padre Diego. Una visita interessante con una dotta descrizione delle diverse tecniche incisorie e con alcune curiosità sulle Regole internazionali che ne prevedono alcune fondamentali: la firma a matita dell’artista apposta a destra del foglio; il titolo dell’opera al centro e a destra il numero a caratteri arabi dell’incisione stessa. E la storia delle prime incisioni, quelle di Albrecht Dürer, uno dei maggiori incisori della storia dell'arte, la cui opera grafica comprende circa 340 tra xilografie, bulini, acqueforti e puntesecche e dell’ incisione più maestosa, quella di Giorgio Ghisi, eccellente bulinista della scuola mantovana del Cinquecento, che riprodusse il Giudizio Universale della Cappella Sistina, una grande incisione divisa in dieci fogli. Le matrici per la composizione presentano una forma irregolare, rispondente ai gruppi di figure dell’affresco. Stampate singolarmente, le incisioni venivano poi ritagliate e incollate tra loro a formare l’intero. Un capolavoro straordinario e bellissimo.
marilena badolato