GERARDO DOTTORI: LA BELLEZZA DELLA VELOCITA’. ESPOSIZIONE PERMANENTE. MUSEO CIVICO PALAZZO DELLA PENNA- PERUGIA
UN ”FUTURISTA RURALE” da sempre, già dai primi anni del Novecento. La sua originalità, l’esuberanza creativa e la vitalità, permeate da quel naturale afflato verso il paesaggio della sua- nostra terra, la verde Umbria, non verranno mai meno e si dipaneranno lungo il corso del secolo accrescendosi di nuove prospettive, allargando la dimensione escatologica dinamica del movimento persino nella interpretazione sacra. Sarà così anche “futurista mistico” inteso, nell’ambiente umbro così pregno di spiritualità e di francescanesimo, come innovatore dell’iconografia sacra che impregnerà di luce fisica, specificando egli stesso: “ Una spiritualizzazione della natura e della dinamica vita di oggi intesa come magia per dare pensiero puro ed anima pura alle cose più terrestri…un segreto che la mia terra svela a chi la sappia sentire.”
LA BELLEZZA DELLA VELOCITA’ nel modernissimo "Trittico della Velocità", del 1927,- Il via, La corsa, L’arrivo- è suggerita da quel paesaggio più ampio dove l’occhio possa perdersi in quelle colorate volute: un sintetizzare una visione “spazialmente immensificata” di una natura nuova, letta attraverso il presupposto della velocità. E ancora "Forze ascensionali", "Autoritratto", il rigoglioso "Flora" del 1925 e "Incendio città" del ’26. E sempre innovativo quando inserirà il concetto di Aeropittura, siamo negli anni Trenta, dove il “volo” si tradurrà, dalla terra al cielo, in un linguaggio pittorico da temporale a spaziale, come nuova lettura del mondo, della natura, del paesaggio visto dall’alto.
PAROLEINLIBERTA, traduzioni pittoriche di sensazioni visive e auditive, disegno, pittura, linguaggi figurativi mescolati a "dinamismo per sempre", allestimenti scenografici, la scoperta aeropittorica e un nuovo paesaggio moderno quasi deformato da un antesignano fisheye, come "Virata su fiumi, lago, mare" del 1934 o i famosi "Laghi italiani" del 1938. Sogni immaginifici di una Natura sempre amata e fissata nella tela come nel Dna di un artista che ha saputo trasformarla, nel suo immenso amore verso di essa, in una perenne attualità.
UN DOTTORI RITROVATO anzi ricollocato, de iure, nel Museo Civico di Palazzo della Penna. La collezione di 48 opere, tra disegni e dipinti, è al suo posto al piano seminterrato del secentesco palazzo, in sale espositive che accolgono i capolavori del pittore umbro tra i massimi esponenti del Futurismo: le prime sperimentazioni d’avanguardia , la maturità dell’aeropittura, quel senso del “sacro” come trasfigurazione e compenetrazione immagine-paesaggio legato a un francescanesimo della Natura, per arrivare sino alla esposizione di opere di altri futuristi umbri, come Leandra Angelucci Cominazzini, Alessandro Bruschetti, Enrico Cagianelli, Giuseppe Preziosi.
“Mediante gli stati d’animo delle velocità aeroplaniche ho potuto creare il paesaggio terrestre isolandolo fuori tempo-spazio nutrendolo di cielo per modo che diventasse paradiso”. (Gerardo Dottori)
Dottori e i Futuristi Umbri. Nuovo ordinamento della raccolta. Museo civico di Palazzo della Penna- Perugia. Allestimento a cura degli Archivi Gerardo Dottori di Perugia: Massimo Duranti, Andrea Baffoni, Francesca Duranti, Antonella Pesola.
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marilena badolato