I CAPPELLETTI.
L’ OTTIMO CAPPELLETTO, un magico dialogo tra l’impasto e la mano.
AGGIUNGI la genuinità della semplice, importante materia prima, uova fresche e ottima farina, la manifattura perfetta della sfoglia nel giusto spessore, la porosa rugosità e la precisione del taglio e, dopo il posizionamento di quella profumata nocciola di ripieno, la sua veloce chiusura.
QUASI UN RITUALE ZEN: uova, farina e olio di gomito nella geometria di un lavoro di braccia che disegnano, girando e girando, un tondo perfetto. E lo splendido lavoro d’equipe che segue.
VORREI CITARE ALFREDO PANZINI, tra i golosi storici, che nel suo “Dizionario moderno”del 1905 si dilunga a descrivere con trasporto affettuoso le Lasagne verdi o lo Zampone di Modena e registra la voce Tortellini e Tortelli col significato attuale, e i Cappelletti (i romagnoli Caplett):
Consistono in un disco di sfoglia soda coll'uovo, farcita di carni bianche mescolate a tuorli d'uova, prosciutto, midollo, burro, noce moscata, parmigiano, etc, il tutto convenevolmente, secondo arte, preparato: i lembi del disco si ripiegano e avvolgono in modo che paia il calco di un ombelico. Venere, se non di Milo, di Bologna, dicesi, secondo una faceta leggenda, essersi prestata ad offrire il modello. Si mangiano in brodo e asciutti.
Buon Natale.
marilena badolato