I GIOVANI IMPRENDITORI UMBRI “PENSANO VERDE”. LE IMPRESE UNDER 35 SONO 7.562 CON IL SETTORE AGRICOLO IN CRESCITA.
I nostri giovani manager pensano verde. In netta crescita secondo le ultime statistiche della Camera di Commercio di Perugia le imprese giovanili dedicate alla agricoltura. Il verde piace perché unito a un territorio verde da sempre. A significare " maggiore attenzione alla cura del paesaggio e alla tutela del territorio" afferma nel suo intervento il Segretario generale della Camera di Commercio perugina, Mario Pera, durante l’incontro annuale dei giovani imprenditori tenuto nella sede camerale. Più semplice e più gratificante dedicarsi alla terra soprattutto se la tradizione familiare tramanda usi e costumi legati al mondo agricolo con la possibilità di innovazione regalata dalle attuali tecnologie. E più facile sicuramente in una regione dove il verde è appena fuori le mura di borghi e città, una regione che invita a occuparsi del territorio con attrattive di bellezze paesaggistiche fortemente ancorate al comparto agroalimentare e dei prodotti tipici, in grado di generare persino turismo. L'Umbria si caratterizza anche per numero di start-up innovative, come ha ricordato Mario Pera, " uno strumento ben utilizzato - ha detto - e soprattutto prevalentemente nel settore dei servizi".
AGRICOLTURA IN CRESCITA, seguita dalla ristorazione, dalla sanità, assistenza sociale e attività assicurative, mentre fanalino di coda rimane il comparto dell’edilizia-costruzioni. Interessante notare anche che la forma giuridica maggiore che caratterizza queste aziende giovanili è quella della ditta individuale, l'orientamento a mettersi in proprio soprattutto in ragione del minor fabbisogno di capitale iniziale. Forte vivacità in Umbria delle imprese al femminile, sono infatti 2429 di cui il 31% quelle giovanili , in calo quelle etniche. Permane il problema di giovani laureati che vanno all’estero in cerca di esperienze, opportunità e un percorso di vita diverso da quello che offre attualmente l’ Italia, facendo crescere l‘ economia di altri paesi con il nostro capitale umano e la nostra grande e profonda cultura.
CULTURA accademica di cui sembra fare ameno Jacopo Mele, giovanissimo digital-life coach, invitato dai giovani imprenditori, che ha portato la testimonianza della sua esperienza di self-learning, parlando di “Networking, autoapprendimento continuo e condivisione di idee”. Un ragazzo che alla verde età di ventitre anni è selezionato da Forbes come uno dei 30 uomini e donne under 30 più influenti d’Europa. Il “genietto del web” ha iniziato a programmare a 7 anni, a 12 progettava siti, a 16 faceva app per dispositivi Apple e intanto studiava il marketing. L’università -dice- crea percorsi standardizzati in schemi fissi, io mi formo con l’e-learning, community e app.” E tramite essi accoglie, moltiplica, e trasmette. Si definisce affamato di conoscenza e rivela che è stato il fratello a iniziarlo a questo percorso, aprendogli una “finestra” di infinite possibilità. Interpellato però dai numerosi studenti dell’Istituto Capitini di Perugia presenti, sulla finestra e il modo e metodo per discoprirla, dice che “ancora non lo sa”. Rivolgendosi ai ragazzi, consiglia loro di “far riferimento a Internet per apprendere conoscenze e poi se mai discuterne in classe con i professori”. Ammette però l’importanza della learn-ability, cioè la conoscenza e competenza del continuare sempre ad imparare.
LA PRESENZA di studenti dell'Istituto tecnico Capitini di Perugia testimonia, ha sottolineato Mario Pera, "il rapporto proficuo fra sistema camerale e istituti scolastici in linea con il progetto alternanza scuola-lavoro”. Ne è una riprova il progetto presentato dalla classe 3B, coordinata dalla professoressa Marina Del Beato, che ha costituito una srl semplificata, la “ Canapasia Ja” all’interno dell’istituto, e sostenuta da Camera di Commercio e JAItalia, che produce e commercializza diffusori in ceramica con oli essenziali e bacchette di canapa umbra. I ragazzi hanno scelto la canapa, perché prodotto naturale, ecologico, riciclabile e coltivato storicamente nella nostra regione.
ALCUNI DATI. Alla data del 31 dicembre 2016 le imprese di giovani, cioè di manager con meno di 35 anni, sono 7.562 (1.985 quelle artigiane, 2.429 quelle guidate da donne, 1.554 quelle con componente straniera)e rappresentano il 9,3% del totale delle imprese operanti in regione. Il calo registrato in Umbria (-2,2% e con percentuali diverse tra Perugia e Terni che perdono 1,7% la prima e 3,5% la seconda) accumuna tutte le regioni italiane visto che a livello nazionale c'è un -2,6%, eccetto Basilicata e Molise che crescono rispettivamente del 4,7% e del 3%. A livello provinciale le imprese giovanili sono localizzate per il 74,4% a Perugia e per il restante 25,6% a Terni. L'Osservatorio esamina anche l'indice di imprenditorialità, calcolato rapportando il numero di imprese condotte da giovani sul numero di giovani residenti (popolazione di età compresa tra i 18 e i 35 anni); l'Umbria ha dei valori che si avvicinano molto a quelli dell'Italia e dell'Italia centrale con un grado di imprenditorialità giovanile che si assesta sul 4,65%, leggermente più alto del dato nazionale (4,55%) e più basso, sempre leggermente, di quello delle regioni centrali (4,74%). Settori in crescita, come già detto, sono l'agricoltura (+165 imprese), con una variazione positiva del 15,8%, e quello della sanità e assistenza sociale (+6,1%). Da evidenziare il -11,4% delle costruzioni.
marilena badolato