IJF14 ” IDEOGRAMMA ITALIA”: COSA PENSANO DI NOI I CINESI.
La Cina è più vicina di quanto pensiamo. Cosa pensano di noi i cinesi, come immaginano l’Italia e la sua cultura. La Cina, paese sconfinato, con città di enorme densità abitativa, dove le antiche tradizioni convivono con più moderni stili di vita. Cresce, ed è in continuo progress, la curiosità e la conoscenza verso il nostro paese e addirittura ne viene fuori un affresco di ammirazione verso l’Umbria le sue città e verso Perugia e la sua Università per Stranieri dove molti dei loro giovani vengono a studiare. Nel panel “Ideogramma Italia” se ne è parlato nella sede del Centro Camerale Alessi, in occasione del Festival internazionale del giornalismo, con alcune giornaliste del China Daily e del Chongqing Daily, quest’ultimo il quotidiano della popolosa (oltre 30 milioni di abitanti) città di Chongqing, incontro moderato dal giornalista Federico Fioravanti. Che idea hanno i cinesi dell’Italia? L’arte italiana è l’argomento che più affascina i cinesi insieme alla nostra indubbia creatività. Vengono in Italia per visitare le nostre città d’arte con molto interesse e curiosità, soprattutto Venezia, Milano, Firenze, Roma. La percezione dell’Italia è quella di stile e qualità, legati però ad alti costi. Attira molto il comparto automobilistico, quello del design, ed anche quello alimentare, perché piace molto la cucina italiana. Ospiti del panel alcuni ”esploratori italiani” che stanno operando in Cina con estro e creatività: Marco Casamonti, l’architetto che ha progettato proprio in questa importante città cinese un grandioso Museo della Ceramica, costruzione che ospiterà il meglio della produzione legata a questo materiale. Attorno alle costruzioni prende forma anche l’dea della piazza, totalmente estranea alla creatività urbanistica cinese abituata all’idea della strada, a riprova che una nuova sensibilità urbana comincia a farsi strada. Qui si costruisce in tempi molto più brevi che in Italia, vi è una grande velocità temporale che aiuta lo spirito creativo. Carlo Catella, architetto d’interni, spiega della difficoltà a creare arredamenti in pochissimo spazio, grandi condomini formati da piccoli appartamenti di 14-15 mq ognuno, dove reinventare gli spazi vivibili per l’uomo, cucina, camera da letto e soggiorno. “La parola d’ordine è condivisione. Si riesce nell’impresa creando mobili dalle linee molto semplici e per la maggior parte sospesi, pareti trasformate da teli, materassi utilizzati anche come basi d’appoggio, come tavoli per sedersi e mangiare”. Altro esempio da citare è “Casa Umbria” a Shangai, concepita dal Centro Estero Umbria come progetto di promozione per le imprese umbre nell’arredo-casa per aumentarne la presenza e visibilità nel mercato cinese: uno spazio di tre piani per 406 metri quadrati, dedicato a espositori ed eventi, ricavato in una posizione molto visibile all’interno del centro espositivo Wending Living Style Plaza della città cinese. Ne parla l’ imprenditore Marco Margaritelli del settore legno e pavimenti in legno, il famoso Listone Giordano, in rappresentanza delle imprese umbre che ad oggi espongono a Casa Umbria: Tagina, Talenti, A+, Alcantara, Blueside, Caprai, Divania, Eurolegno, Legnomagia, Mastro Raphael. Il design del luogo è tutto giocato sulla creatività italiana, ma anche sul rispetto per le scelte e le tradizioni locali. Il “brand Umbria” ne esce caratterizzato insomma da Rispetto- Bellezza- Qualità.
marilena badolato 1 maggio 2014