IL BAROCCO NEL BAROCCO: CONCERTO E PRESEPE NAPOLETANO NELLA CHIESA DI SANT’ERCOLANO – PERUGIA
LA GRANDIOSITA’DEL BAROCCO esplode in parete, seguendo il fine dell’epoca che era quello di stupire suscitando meraviglia e grande coinvolgimento emotivo. I colori circondano l’aria e la rivestono di luce nella volta affrescata dal genovese Giovanni Battista Carlone nel 1675, nelle cappelle laterali arricchite dai pregevoli stucchi e gessi del francese Jean Regnaud, persino nell’ abside con la copia della Pala dei Decemviri dipinta dal Perugino e i quattro dipinti di Matteo Salvucci che raccontano la storia di Sant’Ercolano, defensor civitatis ai tempi dei Goti di Totila, i cui resti sono nel bel sarcofago romano del III secolo d.C. su cui poggia l’altare maggiore.
A SINISTRA DELL’ALTARE l’organo fabbricato nel 1841 dal nostro celebre organaro Angelo Morettini e mirabilmente restaurato, rimanda note barocche che rimbalzano sui grandiosi affreschi e su quel presepe napoletano che ormai da anni accompagna il tempo di Natale a Sant’Ercolano. Questa chiesa così singolare, una fortezza ottagonale medievale "rimaneggiat" nei secoli per vicissitudini storiche e in origine costruita su più piani, torre tra le torri, come richiedeva la fisiognomica di Perugia, la nostra città arroccata in alto tra viuzze e vicoli angusti.
TRA toccate, passacaglie, canzoni, battaglie e suite si snoda la musica di corte e di chiesa eseguita oggi dal M° Adriano Falcioni. Apre la “ Toccata Seconda” di Johann Kaspar Kerll, con il tocco delle dita che improvvisano sfiorando la musica sulla tastiera, e segue dello stesso autore una “Passacaglia” in origine una danza spagnola, con variazioni su una sola corda. E ancora Girolamo Frescobaldi, uno dei maggiori compositori italiani per clavicembalo del XVII secolo con la “Canzone Quarta”, trascrizione strumentale dalla chanson francese, e la “ Battaglia” di Juan Baptista Cabanilles, grandissimo organista di Valencia considerato il Bach spagnolo, che vuole simulare i metallici rumori della lotta. In crescendo con George Friedrich Haendel e Johann Sebastian Bach, il primo con una “ Suite in fa maggiore”, il secondo, il più grande organista di tutti i tempi, con un “Concerto da Benedetto Marcello”.
L’ATMOSFERA NATALIZIA è ricreata dalla “ Pastorale” del gesuita Domenico Zipoli e da “Noel X” di Louis Claude Daquin organista di corte di Luigi XIV e poi maestro a Notre Dame, perché se i ricchi nobili e aristocratici potevano permettersi concerti nelle lorio dimore, il popolo ascoltava musica in chiesa. La serata termina con la “ Sinfonia dal Tancredi” di Gioacchino Rossini, inserita per onorare il coevo organo. Negli organi ottocenteschi, che inondavano di musica le cattedrali creando veri e propri concerti, si possono trovare complicati meccanismi che fanno funzionare piatti, grancassa e campanelli, mentre nel pedale un registro a battimenti imita i tamburi.
IL PRESEPE di Sant’Ercolano narra ancora oggi la sua perenne attualità di tipi, uomini, situazioni, storie: nell’ oltrepassare le barriere del tempo e dello spazio da sempre vuole raffigurare il quotidiano, la vita di ogni giorno arricchita da un nuovo evento. Oggi si completa della presenza dei Re Magi che rappresentano un passaggio e il continuo divenire, nel loro non fermarsi in un viaggio di attesa e di speranza
COSI’ LA NATIVITA’ DIVENTA INOSSIDABILE. Nel suo trasmettere una realtà che è la stessa e nello stesso tempo corruttibile e per questo ogni volta portatrice di una nuova opportunità, che in fondo è la nascita del bambino che si ripete. Una rinascita che a Napoli sarà interpretata, dal 1600, come potere taumaturgico del bambinello.
Crediamoci, per ricominciare un Nuovo Anno.
CHIESA DI SANT’ERCOLANO
NATALE 2015
Concerto dell’Epifania con il Maestro Adriano Falcioni
marilena badolato