IL DIES NATALIS DELLA BEATA COLOMBA.
UNA VITA DA SANTA, MA E’ SOLO BEATA. Colomba vive pienamente il suo tempo, consigliera di pace in una città, Perugia, dilaniata da lotte intestine tra famiglie rivali. Come avveniva a quei tempi, siamo nella seconda metà del 1400, in tante realtà cittadine italiane. Risolvere, dissipare rancori, dialogare con i potenti e con i popolani, dare consigli in vista di imminenti pericoli rivolgendosi persino a magistrati e alle autorità militari, portare pace tra i maggiorenti della nostra città, questo fu il vero spirito e la vera missione di Colomba. E fondatrice di quel monastero delle piccole “ Colombe” le giovanissime fanciulle nobili che fuggivano dalle famiglie per abbracciare la vita domenicana.
NEL SUO DIES NATALIS, qui nella piccola chiesa dello storico convento nell’ antico rione perugino di Porta Sant’Angelo, siamo con Colomba nel giorno della Pentecoste, chè proprio nella Pentecoste del 1490 Sr. Colomba conferma i suoi voti religiosi nella chiesa di San Domenico, insieme a numerose giovani. Quel piccolo nucleo, fiorito intorno alla sua figura carismatica, anticipa la nascita, che avverrà in epoche posteriori, dei nuovi Ordini religiosi femminili dediti alla vita attiva, e costituirà per secoli un fervente centro di spiritualità. Oggi in questo incontro ontologico sacramentale siamo guidati dal frate domenicano Gianni Festa che nella sua omelia diffonde luce. “ La parola “ispirazione” viene proprio da spirito: ciascuno di noi possiede allora quel soffio vitale, ciascuno di noi può diffondere la sua luce, e con questa luce portare il bene, sconfiggere il male e raggiungere così quella serenità che chiamiamo felicità.”
E AMILCARE CONTI, presidente dell’Associazione Beata Colomba che tanta cura ha nel ricordare alla nostra cittadinanza l’impegno sociale di questa figura e a organizzare attività fondate su questo valore comunitario, annuncia due grandi iniziative. La creazione di un centro di accoglienza, nel restaurato Oratorio di San Giovanni Battista in Corso Bersaglieri " Che, con i suoi venti posti letto, potrà dare ospitalità e ricovero a indigenti, persone singole e famiglie in stato di povertà. E diventare anche un centro di incontro, di studi, un luogo per eventi culturali, persino un laboratorio per fare le ostie, in origine una prerogativa delle suore dei nostri conventi. A riproporre lo spirito antico dei tempi di Colomba basato sulla preghiera, carità, accoglienza. Insomma un punto di riferimento importante per la Chiesa di Perugia e per la città".
L’ARTISTA Santina Deidda, presente alla cerimonia, ha donato una suo dipinto della Beata con accanto quella colomba che esprime il segno divino che ha avuto sempre accanto. Così come, a breve, nella chiesetta della Madonna delle Grazie di Preggio, località dove le suorine andavano a ristabilirsi in salute, sarà inaugurata una preziosa vetrata della storica vetreria perugina Moretti-Caselli dedicata proprio a Colomba.
ULTIMA, MA NON MENO IMPORTANTE la seconda grande iniziativa: una pubblicazione su Colomba, un volume di testimonianze diverse a cui collaboreranno con le loro conoscenze artistiche, letterarie, locali e attraverso una iconografia medievale, rinascimentale, moderna, una trentina di autori. "Un vero e proprio tomo- annuncia Giovanna Casagrande medievista che ne cura la pubblicazione-che diventerà un importante supporto per coloro che vorranno conoscere in modo più approfondito questa figura di suora fondamentale per i suoi tempi".
Che merita, in verità, una Canonizzazione equipollente per la sua vita dedicata alla Pace, il cui suggello iconografico è, guarda caso, proprio quella Colomba, nomen omen, che identifica, con la sua presenza al fonte battesimale, la Beata sin dalla sua nascita.
marilena badolato