IN CHARTIS MEVANIAE: LA CARTA BAMBAGINA, CHE PARLA DI BEVAGNA, AL CERP ROCCA PAOLINA
Le “carte parlanti” di Bevagna, continuano il loro cammino con le proprie sempre più autorevoli gambe, sospinte dalla scia d’acqua lunga cinque fiumi che da sempre bagnano questa nostra piccola città. Topino Clitunno Tenerone Timia Attone, regalano ricchezza d’acqua, dono prezioso, fortuna di un territorio. Quest’Acqua stringe la città tra le sue rive, la abbraccia, ne permea la cultura la vita il passato il presente. Bevagna, Mevania città dei fiumi, nebbiosa e umida, racconta Properzio. L’acqua unisce in un’unica fisionomia le città di Venezia e Bevagna. Pratica d’acqua: pratica di mare,Venezia, la Serenissima, che vuole i cardami, i lini, le funi, le tele di canapa di Bevagna e pratica di fiume, Bevagna che recupera gli scarti, gli stracci, e li bagna li macera e crea la sua carta: selezione, macerazione, riduzione a poltiglia dei tessuti, asciugatura, collatura, calandratura finale, per carta bambagina. L’acqua permette alla stoffa di purificarsi, di perdere la sua identità per diventare altro, di riacquistare una fisionomia primigenia amalgamandosi a creare un’altra realtà. Attraverso un percorso d’arte, di conoscenza e perizia tecnica. Questo erano le antiche cartiere di Bevagna. Oggi è la cartiera del Mastro Cartaio Francesco Proietti che, nata dal Mercato delle Gaite rievocazione filologica medievale del mercato degli antichi rioni di Bevagna, funziona ormai tutto l’anno.
I temi dal 2008 ad oggi: Percezione-Memoria- Eccezione. 2008: Mimetismo della Percezione. Il Passaggio come viaggio verso l’oscurità dei sensi e dei nessi, verso tutto ciò che va oltre, dopo il limite della temporalità. 2009: Memorie del contemporaneo. Il Passaggio, il rinascere porta dietro una memoria molto intensa, ma in bianco e nero. 2010: Territori e Viaggiatori straordinari. Il Passaggio è solo territoriale, movimento di artisti dell’Italia centrale e del nord-est italiano. 2011: il Nodo. Il Passaggio simboleggiato dal nodo come entità che serra e imprigiona, ma anche come suo scioglimento, come uscita-liberazione. Il visitatore-viaggiatore potrà fermarsi, ripartire, riflettere…
Da alcuni anni artisti creano opere su carta bambagina bevanate. Desiderio-curiosità di creare su nuova-antica materia, carta d’acqua, carta di fiume carta della storia. E’ come se l’artista volesse, con questa carta, sviluppare la sua opera, attraverso una riflessione sul tempo- la storia-, sul segno- la tecnica-, sulla memoria- la tradizione-, creando un nuovo qui e adesso, una nuova realtà. E’ cercare la novità, il possibile, lo svelamento: creare una espressione altra.
Tra gli altri artisti che hanno ispirato quest’anno le loro opere al tema del nodo: Claudia Giraudo con il Bufalino Arlecchino: corno di bufalo di laccio dorato annodato, cattura una lieve libellula: libertà di volare. Levità sognata? Di Ciro Palumbo Non perdonarmi- Traghettatore di sogni: un macigno legato a doppio nodo da cui però spuntano, speranza e uscita, un disvelamento di verde e una barchetta piena di sogni; Alberto Anteri e Il sigillo- Il calcolo dell’uovo. Nodo come sigillo- ceralacca a chiudere la busta, ma sopra il simbolo dell’uovo tridimensionale, uovo come ri-nascita e uovo cosmico, ab ovo, un ritorno alle origini; Luca dall’Olio, Legato a te. Non voglio dimenticarti: tema amoroso. Un nodo d’amore, serrato, ma di squillante azzurro vestito; Michela Lupattelli con Le noir-Sortilegio: i nodi del mito, di intriganti sirene ammaliatrici, ; Stefano Solimani, Bandage 1 e 2: il nodo lega una mela, che rotonda com’è, sfugge alla presa; Gabriella Fabbri, Di nodo in nodo…di vita in vita: i nodi della vita collegati tra loro con brevi pause di iperboli di felicità; Pamela La Fragòla, Scultura di donna, bianca, legata, avviluppata da corde e nodi, ma solidarietà femminile di donne annodate tra loro nel Cubo, donne che da sole costruiscono una forma, un’idea. Chiudo con un messaggio d’amore, Chiasmo degli amanti, nodo d’amore di antica tradizione, oggi espresso da Elisa Lorenzelli in nero e rosa: intreccio di due corpi e due anime. Questa mostra, da Bevagna, è ora visitabile a Perugia, al CERP della Rocca Paolina e andrà poi a Venezia, per concludere il suo percorso a Shangai. Il nodo simbolo di unione e di scioglimento, di chiusura e apertura, di divisione e di incontro. Nodo immagine mentale associata spesso al labirinto, un percorso teso alla conquista di un centro che, conquistato, porta alla rinascita. Nodo come intreccio, legame e vincolo, ma anche come punto di contatto, se si vuole che sia. In fondo la vita umana inizia con il taglio di un cordone e con la formazione di un nodo: un modo di legare il neonato alla vita.
Gli Artisti: Piergiorgio Baroldi, Steve Barney, Fabrizio Berti, Sandro Bini, Mauro Bordini, Luca Dall’Olio, Gabriella Fabbri, Max Gasparini, Claudia Giraudo, Giulio Greco, Pamela Lafragòla, Alberto Lauteri, Elisa Lorenzelli, Michela Lupattelli, Elvio Marchionni, Viviana Manganaro, Laura Marini, Ruggero Marrani, Paolo Massei, Ciro Palumbo, Alison Ryde, Massimo Sansavini, Francesca Siriani, Stefano Solimani, Gabi Summa, Alessandro Testa, Antonella Troia.
MOSTRA: IN CHARTIS MEVANIAE CERP ROCCA PAOLINA PROVINCIA DI PERUGIA
marilena badolato maribell@live.it