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KLIMT…O DELLA MERAVIGLIA. LE TRE ETA’ ALLA GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA FINO AL 15 SETTEMBRE 2024

LA VISITA E’ UN GIROTONDO INTORNO A KLIMT, spiega la nostra eccellente guida, per arrivare al capolavoro esposto qui nella Galleria Nazionale dell’Umbria, Le tre età, grazie a un prestito straordinario da parte della Galleria d’Arte moderna e contemporanea di Roma. Inizia infatti con un video che introduce l’artista, ne racconta la vita agli albori del successo, le opere più importanti e spiega il quadro nei particolari. Si passa poi a una sala con manifesti delle Biennali, i bozzetti di Klimt, e disegni, dipinti e ceramiche di Galileo Chini, ispirati allo stile dell’artista viennese. Nell’ultima sala ecco che appare la meraviglia di Le tre età, su sfondo nero, con quei colori luminosi, squillanti e quell’oro.




LE FIGURE UMANE nei dipinti di Klimt sono spesso avvolte da sfondi dorati o completamente rivestite da foglia d‘oro. Maestro della doratura tra astrazione sognante e naturalismo, elementi ornamentali e illusioni, in un grande armonico equilibrio tra soggetto e decorazione, con un forte richiamo ai preziosismi bizantini, “catturati” a Ravenna. C’è tanto anche dell’arte orientaleggiante in quelle forme sinuose tratteggiate con poche linee geometriche e colmate poi da una languidezza quasi “ galleggiante”.




E LE DONNE, la sua grande passione, che amò tanto anche in vita. Vestite con ampi, preziosi abiti, o con eleganti cappelli e colli di pelliccia o completamente svestite, coperte soltanto di seducente femminilit sognante tra eros e voluttà, tra abbandono e piacere manifesto: le bocche socchiuse, gli sguardi languidi e i lunghi capelli sempre ondeggianti. Complici i tempi e i luoghi che avevano diffuso una nuova idea dell’eros. L’ austriaco Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, aveva infatti pubblicato nel 1899 la sua opera fondamentale, L’interpretazione dei sogni e nel 1905 aveva dato alle stampe i Tre saggi sulla teoria sessuale, in cui formulava le sue teorie sul rapporto fra inconscio e sessualità e ridefiniva i concetti di pulsione e di libido.




IN LE TRE ETA Klimt immagina tre donne -una anziana, una giovane mamma, una bambina- strette tra due ali di pioggia dorata cristallina, come una profonda narrazione visiva che illustra il ciclo della vita dalla nascita alla morte e grida la profonda connessione tra queste fasi. Il dipinto è una danza tra simbolismo e dettagli intricati: quei lunghi capelli grigi della donna anziana e invece la pioggia di capelli intrecciati di fiori della madre che tiene in un lungo velo quasi avviluppata la bambina, a significare forse un attaccamento materno quasi soffocante. I diversi sguardi delle protagoniste e i diversi colori utilizzati dallo scuro terroso al celeste luminoso. Gli sfondi intricati, intessuti con motivi floreali, geometrici e simbolici che donano all’opera un‘aura di grande elaborazione. E attorno la ricchezza dei dorati, come tante tessere bizantine. Un nuovo modo di trasfigurare la realtà e modulare le parti piatte e plastiche con passaggi tonali, dall'opaco al brillante e un mezzo per evocare associazioni di purezza ideale e preziosa.



 

LE TRE ETA E IL BACIO, due capolavori di Klimt, furono collocati in esposizione nella stessa sala e in asse direttamente uno di fronte all’altro. Quasi entrambe le opere a significare simbolicamente la vita umana attraverso un climax emotivo: l’amore, la bellezza e il fascino della gioventù e la maternità contrapposta al peso della vecchiaia. Amanti era il titolo originale, fu cambiato per la prima volta in Bacio nella versione italiana del catalogo della Esposizione Internazionale d’Arte del 1911 a Roma. E il Bacio è rimasto fino ad oggi.



 


UN TUFFO nella complessità dell’esistenza, un viaggio attraverso i corridoi della mente umana, allora quasi inesplorati. E un omaggio al corpo femminile, in tutte le età della sua esistenza. I temi senza tempo di Klimt dell’amore, della vita e della mortalità continuano a catturarci, oltrepassando i confini del tempo e della cultura.





marilena badolato



AUTHOR - Marilena Badolato