LA NUOVA GIPSOTECA DELL’UNIVERSITA’ A PALAZZO PONTANI: COPIE D’ARTE COME UNA CAMERA DEGLI SPECCHI.
PROFUMO INTENSO e gradevolissimo di cere ambrate, spalmate su opere che riempiono di bellezza spazi di un intelligente risanamento ambientale: le sezioni greca e romana della Gipsoteca dell’Università, per una nuova e moderna fruizione. Al restauratore Elena Mercanti, e alla squadra CBC, si deve l’intervento sui calchi - 84 tra etruschi, romani e greci e 4 urne etrusche in travertino- alcuni dei quali con finiture in terracotta, altri a imitare l’ alabastro, o altri ancora senza alcuna patinatura per rendere più evidenti i segni del tempo. “ Il sarcofago degli sposi, ad esempio, era cavo al suo interno e veniva rinforzato con paglia o stoppa, oppure alcuni calchi venivano armati con fili metallici, chiodi o altro materiale di rinforzo. Alcuni danni ritrovati sono da spostamento, da piccoli urti, altri elementi erano ossidati dalle condizioni di usura climatica, come l’umidità, o da strati di polvere che si erano adesi nel tempo. Era necessaria quindi una stuccatura, patinatura con cera, infiltrazione di resine ed equilibratura cromatica finale per rendere la omogeneità dei pezzi. E’ probabile, poiché in alcuni si legge il nome di Roberto Cappelletti che sappiamo mastro formatore degli anni Settanta del secolo scorso, periodo in cui la collezione passò da Palazzo Manzoni alla Gipsoteca, che questi sia intervenuto applicando patinature chiare nei gessi”.
ARTEFICE della Mostra è Cristina Galassi. “ La professoressa Galassi, direttore del CAMS, è stata la vera anima di questa operazione, a lei si deve l’organizzazione di questa nuova Gipsoteca dell’Università degli Studi di Perugia- spiega il professore Gian Luca Grassigli del Dipartimento di Lettere-lingue, letterature e civiltà antiche e moderne - e da oggi parte il nostro vero lavoro. La Gipsoteca nasce in origine come gabinetto scientifico- didattico e da noi si forma in leggero ritardo, alla fine dell’ Ottocento, quando come istituzione stava passando ormai di moda. Mentre le corti del Nord Europa possedevano da tempo numerosi calchi, poiché avere queste “schegge del passato” rappresentava anche un importante segno di lustro. Ora invece la Gipsoteca sta tornando attualissima: una sorta di camera degli specchi dove rimirare opere in un rinvio continuo. L’antica tecnica di questi gessi oggi li rende vere opere d’arte, il copista come autore nel tempo ha una sua solennità. Questa nuova Gipsoteca presenta pezzi straordinari come il Laocoonte o la possente personificazione del Nilo. Una Gipsoteca etrusca, romana e arricchita da testimonianze relative alla tradizione umbra”.
NELL’AULA DEL MURO ETRUSCO, Aula Magna del Dipartimento di filosofia, scienze sociali, umane e della formazione, la presentazione degli spazi espositivi recuperati e dei gessi restaurati. La parete restituisce la perizia etrusca del posizionamento miracoloso pietra su pietra. “Aula del Muro etrusco” è stata ribattezzata e verosimilmente unica aula al mondo sorretta da un muro così vetusto e affascinante. Che si dipana in lunghezza raccontando la nostra storia cittadina, diventando da etrusco a romano a medievale nei suoi rifacimenti peritali nel tempo. E attraverso i diversi corridoi e aule del Dipartimento sito in questo Palazzo Florenzi, il fascino della storia si palesa in racconti, testimonianze e reperti altri a mostrare un percorso storico ancora e sempre vivo e attuale e utilizzato a scopi didattici in aule che conservano il fascino del tempo che passa, giunto sino ai fasti del XVII e XVIII secolo.
“INTERAZIONE tra università, cultura, turismo in nome di una più facile fruibilità, attraverso la prospettiva di calchi e gessi che donano un’allure di perennità- interviene la professoressa Galassi- uno sguardo verso il futuro con alle spalle il passato, anche in considerazione del fatto che sono soltanto quattro le città a possedere Gipsoteche: Roma, Padova, Pisa e Perugia. La Gipsoteca, un tempo, aveva come fine anche quello di poter mettere a disposizione della comunità opere delle grandi collezioni internazionali, quindi i creatori di gessi erano in fondo un po’ dei maestri di insegnamento. Questa Gipsoteca, iniziata negli anni Sessanta del secolo scorso e collocata oggi negli spazi recuperati a grande bellezza di Palazzo Pontani, arricchisce quella esistente del Museo dell’Accademia delle Belle Arti, diventando un'unica voce con l’intero sistema museale”.
IL PROGETTO REGIONALE di ampliamento della rete museale ha raggiunto ormai i 180 musei che fanno parte della rete nazionale. Anche con finalità didattiche e per costruire modelli di riferimento, chè saranno proprio gli studenti laureandi e dottorandi del Corso di laurea in Archeologia e Storia dell’Arte ad illustrare, ricevendo e spiegando ai numerosi visitatori, la bellezza dei luoghi e delle opere esposte. Oggi le Gipsoteche devono diventare spazi vitali e vederle dialogare con opere contemporanee sarebbe una operazione veramente intrigante.
I GESSI RITROVATI
Franco Moriconi Magnifico Rettore, Università di Perugia
Catiuscia Marini Presidente della Regione Umbria
Teresa Severini Assessore Cultura Comune di Perugia
Claudia Mazzeschi Direttore del Dipartimento di filosofia, scienze sociali, umane e della formazione, Università di Perugia
Mario Tosti Direttore del Dipartimento di lettere-lingue, letterature civiltà antiche e moderne, Università di Perugia
Gian Luca Grassigli Dipartimento di lettere-lingue, letterature civiltà antiche e moderne, Università di Perugia
Antonella Pinna Dirigente del Servizio Musei, Archivi e Biblioteche, Regione Umbria
Elena Mercanti Restauratore, CBC- Cooperativa Restauro e conservazione Beni culturali, Roma
Cristina Galassi Direttore del CAMS, Centro di Ateneo per i Musei Scientifici, Università di Perugia
marilena badolato