LA SCUOLA DI SERRAMAZZONI: i “Cadetti del Gusto”
Salgo verso l’Appennino, sento l’aria di casa, più fine più fresca, è Serramazzoni, Scuola Alberghiera e di Ristorazione famosa, seria, fondante della identità di un territorio. Scuola che si dedica così tanto al suo territorio da pubblicare anche opere importanti sulle tipicità: dai Prodotti agro alimentari di qualità dell’Emilia Romagna(con tanto di caratteristiche del prodotto, la sua lavorazione e trasformazione, le caratteristiche nutrizionali, le notizie storico- culturali, l’uso in cucina, la ricetta più tradizionale, le informazioni utili sul dove trovarlo ancora oggi), alle Ricette a base di prodotti da Agricoltura biologica, attualissima oggi. Qui vedo alcune “sfogline ” che, sotto i miei occhi, preparano decine e decine di piccolissimi, minuscoli tortellini modenesi. Vedo anche delle originalissime composizioni create dai ragazzi della Scuola.
Questa Scuola è DOCGPASI denominazione di origine controllata, garantita, protetta, amata, seguita, insegnata…Guardo la “Carta dei Territori dei Lambruschi modenesi”, bella e ben fatta, mentre sono inebriata dai profumi della stanza dei vini pe uno strepitoso aperitivo. Li assaggio tutti, i rossi Lambrusco di Modena Chiarli, ciliegioso, e quello della Tenuta di Aljano il Settefilari con tanta e tanta storia dietro: 4 Lambruschi Montericco, Maestri, Marani e Salamino, in più Ancellotta, Malbo Gentile e Sgavetta, nomi magici, magico vino.
Arrivo all’Aceto Balsamico Tradizionale, servito con un minuscolo cucchiaino e vuoi lo stordimento del vino, vuoi la sacralità del rito del cucchiaino che mi viene porto, mi verrebbe da dire “amen” mentre lo prendo, questa fantastica dolce-agra crema scura che certo nell’antichità avrà compiuto miracoli di risanamento degli ammalati. Quindi in fondo l’amen ci stava anche bene.
E’ presente all’appello anche il Nocino modenese, di cui scopro la ricetta secondo l’antica tradizione dell’Ordine del Nocino della Torre Medioevale di Spilamberto con tanto di esperti avvolti in costumi lunghi caldi morbidi avvolgenti, scenografici. Attorno a me volteggiano, presenza importante, professionale e pur silenziosa e discreta, giovani, agili, affettuosi, mai invadenti, educatissimi ed emozionati i ragazzi della Scuola, rincuorati dallo sguardo familiare del loro dinamico intelligente direttore, Giuseppe Schipano, ragazzi che frequentano, fin dai sedici anni questa scuola, conseguendo risultati così grandi da trovare subito occupazione nei migliori luoghi alberghieri e di ristorazione italiana. Belli, eleganti, fieri, scivolano leggeri i “Cadetti del Gusto”. Radiosi, così giovani e già così consapevoli che andranno lontano. Li nomino subito i“ Cadetti del Gusto”. Modena ha due Accademie (o Hdemie come dicono gli Allievi): i Cadetti Militari e i Cadetti del Gusto. Perché allora, Direttore, non organizziamo anche qui, in questo accogliente salone della Scuola Alberghiera di Serramazzoni un bel Ballo delle Debuttanti?
marilena badolato maribell@live.it